Vi sono prove che l’uomo si sia dedicato alla caccia da almeno due milioni di anni. Nel diciottesimo secolo il re francese Luigi XV era così appassionato di caccia che, sulla via del ritorno dopo la sua incoronazione, si fermò per cacciare cervi nella foresta di Villers-Cotterêts. La maggior parte dei più noti palazzi reali sorgono su quelle che originariamente erano zone di caccia dei reali, e che successivamente si sono trasformate, con alcune di esse che divennero giardini maestosi mentre altre diventarono residenze reali o luoghi pubblici. Ma quel che ancora rimane di esse, e le appassionanti storie di caccia dei reali, ci ricordano il loro passato. Proviamo a viaggiare all’indietro nel tempo e a esplorare alcune di esse.
A 25 minuti dal centro di Londra, lungo le anse del Tamigi, si trovano i terreni del castello di Windsor. Sontuosa residenza della famiglia reale britannica, le origini di Windsor risalgono a quasi mille anni fa.
Il castello fu costruito nell’undicesimo secolo da Guglielmo il Conquistatore come efficace baluardo difensivo in prossimità del Tamigi. Una vasta area della foresta di Windsor, a sud del castello, venne riservata dal re per le sue battute di caccia e per procurare cervi, cinghiali, pesci e legname al castello.
La lunga storia e lo sviluppo nel corso dei secoli, con una società in evoluzione, hanno creato un luogo unico e meraviglioso: grandi distese di prati che si mescolano a boschi secolari, con una ricca presenza di selvaggina di ogni tipo. Un luogo ideale per camminare, e ancor meglio per andare a cavallo come facevano i reali di un tempo.
Windsor Great Park è un parco reale di 2020 ettari, che include anche un parco per i cervi, ed è situato a sud della cittadina di Windsor, al confine con le contee inglesi di Berkshire e del Surrey. È adiacente ai 265 ettari di Home Park, di proprietà reale e più vicino al castello. Il parco per molti secoli fu la zona di caccia privata del castello di Windsor, e risale alla metà del tredicesimo secolo. Storicamente il parco copriva un’area molte volte superiore a quella odierna, conosciuta col nome di foresta di Windsor, Windsor Royal Park o col nome attuale.
Il giovane Delfino di Francia – il futuro re francese Luigi XIII – si recò a Versailles per la sua prima battuta di caccia il 24 agosto 1607. Scoprì una foresta e dei prati ricchi di selvaggina, che deliziavano anche suo padre, Enrico IV. Incoronato re nel 1610, visitò la zona nuovamente nel 1621, e la sua predilezione per essa crebbe ulteriormente. Situata idealmente tra Parigi e la sua residenza principale di Saint-Germain-en-Laye, era circondata da boschi dove abbondavano fagiani, cinghiali e cervi.
Sul finire del 1623 il re decise di costruire un piccolo chalet per la caccia, dove potesse trascorrere le notti, e che utilizzò per la prima volta nel giugno 1624. Era una piccola abitazione di campagna e, secondo il Maresciallo di Bassompierre, “nemmeno un semplice signore sarebbe stato molto orgoglioso di essa”. Luigi XIII decise di ricostruirla nel 1631. La costruzione continuò fino al 1634 e rappresentò il punto di partenza del palazzo che conosciamo oggi. Il re acquistò anche parte del feudo di Versailles nel 1623.
Luigi XIV ingrandì il castello e ne fece un palazzo durante varie fasi, tra il 1661 e il 1715. L’edificio si trasformò così gradualmente da chalet per la caccia a residenza per le vacanze, con grandi ricevimenti ed eventi di intrattenimento che avevano luogo nei giardini. Dal 1682 divenne la residenza principale del governo e della magistratura francese.
Sulla cima di una collina a Dyrehaven (Parco dei cervi), a nord di Copenaghen, si trova il capolavoro barocco di Cristiano VI di Danimarca, ovvero l’Hermitage Royal Hunting Lodge. Completato nel 1736, era un luogo utilizzato dal re per riposarsi dopo un’estenuante battuta di caccia, e dove intratteneva ospiti di riguardo con pranzi squisiti in un ambiente riservato e piacevole.
I pranzi del re all’Hermitage dopo le battute di caccia erano unici, dato che poteva intrattenersi con i suoi ospiti senza essere disturbato da servitori indiscreti. A un certo segnale, un tavolo pieno di selvaggina, vino e specialità gastronomiche emergeva dal pavimento della sala da pranzo. L’Hermitage era dotato infatti di un tavolo che poteva salire e scendere lungo l’edificio come un ascensore. La famiglia reale utilizza tuttora il Lodge per i pranzi dopo la caccia, ma il tavolo da pranzo mobile non è più presente.
Esaltanti battute di caccia su cavalli scatenati e banchetti deliziosi immersi nella campagna. L’Hermitage narra l’appassionante storia delle battute di caccia reali a Dyrehaven. Il Lodge per la caccia dei reali venne costruito lontano dalla corte di Copenaghen, come residenza per le vacanze dove il re poteva tenere pranzi confidenziali dopo le battute di caccia. All’Hermitage è facile immaginarsi le scene dell’epoca, con cavalli irrefrenabili e cani che abbaiano all’inseguimento di un cervo nel bellissimo paesaggio circostante. Tutta l’area è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’Unesco.
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