Poche persone al mondo trascorrono così tanto tempo nella natura come Riccardo Tamburini. Cacciatore e fotografo naturalista italiano, afferma di trascorrere molti giorni e notti nella natura al semplice scopo di osservare e imparare. Ci è quindi sembrato naturale invitarlo a comparire nel nostro video su Pulsar Merger Duo NXP50, il nostro nuovo binocolo con doppio canale: digitale notturno e termico.
Per conoscere meglio Riccardo e vedere qualche immagine del dietro le quinte della realizzazione del video, vi invitiamo a leggere la conversazione che abbiamo avuto tra una ripresa e l’altra.
Il mio nome è Riccardo Tamburini e vivo in Umbria, in una delle più belle città medievali che vi siano, Gubbio. Ho iniziato ad andare a caccia prima di fare tante altre cose importanti, come uscire con una ragazza, andare allo stadio o avere una moto. Ho iniziato quando ero molto giovane, grazie a mio padre, che era un cacciatore. E considero la caccia parte della mia vita. Uno stile di vita.
La caccia è cambiata molto negli ultimi anni. In precedenza i cacciatori erano visti come qualcuno che raccoglieva qualcosa dalla natura, ma in realtà è un modo di salvaguardare l’ambiente. La caccia oggigiorno ha innanzitutto lo scopo di preservare la salute delle popolazioni di ungulati, come cervi, caprioli e daini. Quindi non si va a caccia di qualsiasi animale, ma di esemplari specifici in base alle normative relative alla fauna selvatica.
Ad esempio, ora siamo in agosto, ed è uno dei periodi migliori per la caccia al capriolo. È la loro stagione dell’accoppiamento, ed è abbastanza semplice trovare un capriolo maschio. Ma la caccia alla femmina di capriolo è vietata adesso; nel corso dell’estate possiamo andare a caccia soltanto di caprioli maschi.
Grazie alle politiche attuali, la salute delle nostre popolazioni di ungulati è molto buona, e i numeri sono in crescita. Ma contemporaneamente questo è causa di molti problemi per gli allevatori e i raccolti. Si verificano anche numerosi incidenti automobilistici nelle regioni italiane con più esemplari. Credo che in assoluto il problema maggiore sia la devastazione dei raccolti dovuta ai cinghiali. Si stima che ve ne siano 2,3 milioni in Italia, e la caccia è l’unico modo di prevenire il danneggiamento dei raccolti.
L’Italia può essere considerata la patria del cibo. Per noi è molto importante, e la carne di cervo sta diventando sempre più importante non solo per i cacciatori ma anche per le altre persone, che comprendono come la qualità sia superiore alla carne proveniente da allevamenti intensivi.
Adesso è più facile trovare carne di cinghiale o di cervo rosso in un supermercato, anche se penso che il prezzo sia troppo basso; a mio parere, considerata la grande qualità, dovrebbe costare di più. Ma questo potrebbe cambiare in futuro.
Adoro la carne di cervo, ma non mi piace molto il capriolo per via dell’odore molto intenso; preferisco il cinghiale o il daino. L’odore del daino è più tenue rispetto ad altra selvaggina, e penso che sia il più apprezzato dalla gente. Credo che l’aspetto più importante sia la stagionatura della carne, e come catturi l’animale: se è calmo e silenzioso e il colpo è molto preciso, avrai probabilmente la miglior qualità possibile. Poi, per avere la carne perfettamente stagionata, bisogna lasciarla una quindicina di giorni in frigorifero a una temperatura tra 1 e 4 °C, e alla fine la qualità e il gusto della carne saranno simili, ma migliori, a quella di manzo.
Lo stesso vale per altre specie. Ad esempio la qualità del cinghiale dopo una battuta di caccia guidata è completamente diversa dal cinghiale colpito mentre è calmo e silenzioso. Il motivo è che, nel corso della caccia guidata, il cinghiale è sotto stress e dunque non produce acido lattico, che riveste una grande importanza per la stagionatura della carne. Se l’animale è molto stressato, l’unico modo di cucinare la carne è con una cottura molto lenta.
Mi piace preparare alcune cose dopo aver cucinato a lungo, come ad esempio il ragù, che adoro, dato che la pasta è un piatto essenziale per gli italiani. Quindi la possibilità di preparare la pasta con un ragù di cervo è importante per me, perché è un piatto prelibato, e allo stesso tempo consente di non sprecare la carne ottenuta in situazioni che a mio parere non sono ideali per la caccia, come ad esempio una battuta di caccia guidata.
Il cervo rosso è un animale molto particolare, completamente diverso dai suoi cugini, il capriolo e il daino, e una di queste differenze è la dimensione dello stomaco. Questo è il motivo per cui il capriolo deve alimentarsi molte volte durante la giornata, e dunque di giorno lo si può trovare in un campo in uno spazio aperto, mentre è molto difficile vedere un cervo rosso durante la giornata perché mangia solo quattro o cinque volte al giorno, contro le dieci-dodici del capriolo.
Questo significa che è molto più facile per un cacciatore trovare un capriolo in questo periodo dell’anno, nel quale i maschi seguono le femmine che mangiano in continuazione, e sempre in brevi finestre di tempo. Di conseguenza i maschi sono costretti tutto il tempo a seguire le femmine nel mese di agosto. Mentre gli altri ungulati si accoppiano in autunno, il capriolo è l’unico che può riprodursi in estate.
L’avvento dei dispositivi termici ha cambiato la vita di tutti coloro che amano trascorrere del tempo nella natura, inclusi naturalmente i cacciatori. La visione termica rappresenta un grande passo in avanti della tecnologia: è incredibile, e continua a migliorare.
Con uno strumento termico puoi individuare un animale da molto, molto lontano (1-2 km). Comprendere di quale animale si tratti è un’altra faccenda, e non è semplice. Devi essere un cacciatore preparato; se un animale si trova a 300-400 metri di distanza, non è possibile rilevare il palco che è freddo, ma osservandone i movimenti si può capire se sia un maschio o una femmina.
Tutto cambia quando la distanza si riduce, attorno a 100-150 metri. Ad esempio, nel caso di una femmina di cinghiale che allatta, si vedranno i capezzoli. È molto semplice capire se si sta osservando un maschio o una femmina, un adulto o un esemplare giovane, quindi si può essere molto accurati nella scelta dell’animale giusto, che rientra nei tuoi piani. Questo è fondamentale ai fini della salvaguardia della fauna selvatica.
Un’altra cosa fondamentale è la precisione. Si può essere molto precisi, e questo vuol dire ottenere il miglior cibo possibile perché si colpisce l’animale nel punto a cui si è mirato. Altro aspetto importante è la sicurezza; durante la notte non si può vedere tutto, e grazie ai dispositivi termici è possibile anche vedere molte cose che si trovano dietro l’animale, nella medesima direzione nella quale stai sparando. Questo aspetto è essenziale, la sicurezza è molto importante quando si utilizza uno strumento termico o si spara con l’oscurità.
Essere un fotografo mi aiuta molto nell’osservazione della natura, perché per scattare una foto perfetta devi essere capace di arrivare molto vicino all’animale, anche se si dispone di un telezoom. Preferisco utilizzare un telezoom medio, non uno eccezionale; questo significa trovarsi a una buona distanza, circa 50-100 metri in base alla dimensione dell’animale. Si può anche imparare molto guardando gli animali durante la notte: essendo calmi e silenziosi, si possono ricavare molte informazioni sulle loro abitudini, e ciò è molto importante sia per la caccia che per la fotografia. Si può prevedere il loro comportamento durante la giornata. Per questo trascorro molto tempo nella natura di notte, per poter osservare gli animali.
Vi sono alcune differenze, soprattutto nel caso della caccia col fucile. Credo che la caccia con l’arco sia molto più simile alla fotografia, perché con un arco devi avvicinarti molto agli animali prima di effettuare un tiro; parliamo di una trentina di metri. La caccia col fucile ti permette di essere lontano dalla scena, visto che si può colpire il bersaglio da distanze ben superiori, come 200 o 400 metri. E per scattare una buona foto devi essere più vicino rispetto a un tiro col fucile.
Ora c’è anche la possibilità di scattare una fotografia con i dispositivi usati per la caccia, come i cannocchiali con zoom molto elevato. Questo particolare settore della fotografia è chiamato digiscoping, e ritengo che sia abbastanza simile alla caccia perché ti consente di rimanere piuttosto lontano dall’animale, osservandolo a distanza. Questo è un grande vantaggio perché ti permette di filmare e scattare fotografie degli animali quando sono molto tranquilli e silenziosi.
La mia filosofia di caccia è cambiata molto nel corso della mia vita. Inizialmente significava essere a contatto con la natura, anche se catturare un animale era una parte importante dell’esperienza. Ora, a dire il vero, catturare una preda è sì importante, ma ancor di più è poter trascorrere molte ore nella natura selvaggia, cercando gli animali e provando a comprendere meglio le loro abitudini. Sono anche molto curioso, ed è il motivo per cui passo molto tempo senza un fucile o una fotocamera. Le mie abitudini stanno cambiando perché adesso, con un singolo dispositivo, posso vedere un animale nell’arco di tutte le 24 ore, ed è molto più semplice che in passato.
Penso che per chiunque la curiosità sia la cosa più importante. Essa ti permette non solo di crescere come persona ma anche come cacciatore, fotografo e amante della natura. È il motore che ti spinge a uscire molto presto la mattina o restare all’aperto quando fa molto freddo, piove o nevica. Credo che la caratteristica più importante, non solo per un cacciatore, sia proprio la curiosità.
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.