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Jón Rúnar Guðjónsson, Stefan Orman
Siamo estremamente orgogliosi della famiglia Pulsar che abbiamo creato nel corso degli anni. Gli Ambassadors che si uniscono a noi non sono solamente cacciatori appassionati e collaudatori scrupolosi dei vari dispositivi. Sono anche persone straordinariamente premurose che concentrano la loro attenzione sulla salvaguardia della natura e su una caccia etica e consapevole. Abbiamo qui il piacere di conoscere l’opinione del nostro Ambassador dalla Danimarca, Jón Rúnar Guðjónsson. Nato in Islanda, ha sicuramente molto da dirci sull’importanza di salvaguardare la nostra meravigliosa fauna selvatica.
Per essere un cacciatore consapevole bisogna possedere un amore incondizionato per la natura e i suoi habitat. È un’attività di salvaguardia degli animali che richiede un profondo rispetto per tutto l’ecosistema. Ogni essere umano, tutti i giorni, prende molte decisioni che hanno un impatto sulla natura. Un cacciatore consapevole fa tutto ciò che è in suo potere per preservare un buon bilanciamento tra le specie viventi e la natura, interagendo direttamente con le conoscenze disponibili in ogni momento, e favorendo così – in maniera naturale – la loro prosperità. Le sue decisioni sono sempre basate sull’idea della salvaguardia della natura e dell’evoluzione positiva di ciascun territorio e delle specie che vivono al suo interno. Inoltre sceglie con cura l’attrezzatura giusta per ridurre il più possibile il suo impatto, cercando di lasciare un’impronta minima.
Per comprendere il concetto che sta alla base dell’essere un cacciatore consapevole, è necessario esercitarsi ed essere molto efficaci nel seguire un animale e come tiratore, ed essere un vero amante della natura. Bisogna comprendere quest’ultima a un livello più profondo di un semplice osservatore; bisogna esercitarsi per essere in grado di identificare più rapidamente possibile l’animale giusto da colpire. Avere l’equipaggiamento corretto, saperlo usare, essere conscio dei suoi limiti e di quelli personali è essenziale. Tutto questo può essere conseguito solamente con la pratica e trascorrendo molte ore nella natura.
Quando si vuole essere il cacciatore più consapevole possibile, è fondamentale che tu e la tua attrezzatura siate adattabili, resistenti e perfettamente operativi. Questo significa che restare energici, idratati, al caldo e asciutti sono condizioni indispensabili, dato che per divenire cacciatori consapevoli è necessario trascorrere molto tempo nella natura. Significa anche che l’equipaggiamento per la caccia deve poter resistere a elementi naturali come vento forte, acqua, sporco e temperature che cambiano. Si può affermare che tutta l’attrezzatura debba essere predisposta secondo i dettami della natura.
Per riuscire a identificare la tipologia, l’età e il sesso di un animale si deve disporre di ottiche di qualità. I vari animali, in ogni territorio, si comportano diversamente. Nella maggior parte dei casi un buon visore termico è eccellente per identificare la specie. In una zona con molti campi, un ampio campo visivo è importante per osservare agevolmente l’ambiente circostante. Il sensore d’immagine è decisivo per la distanza operativa. Nei campi consiglio quindi Axion XG35 o Helion 2 XP50 PRO, con i quali si possono facilmente vedere dei movimenti da una grande distanza.
Se l’area in cui vi trovate è invece più delimitata e con la presenza di boscaglia, l’identificazione è spesso più semplice grazie all’assenza di erba, rendendo visibile il profilo dell’intero animale. Nel bosco gli animali non sono silenziosi come nei campi, dunque l’osservazione non viene fatta nello stesso modo. Quando senti un ramo rompersi o foglie che vengono toccate da un animale in movimento, vederlo diventa più facile. Pertanto il campo visivo non è altrettanto essenziale, anche se rimane importante.
Subentra poi un altro fattore: l’ingrandimento minimo di un dispositivo. Partendo da un ingrandimento di 3x – come nel caso di Axion XM30F – ci sono buone opportunità di identificazione da distanze medio/corte, mentre Axion XQ35 dispone di un ingrandimento minimo di 2x e di un sensore migliore, così da fornire un profilo più definito dell’animale e un miglior campo visivo. Entrambi questi strumenti sono molto leggeri e compatti.
Per quanto riguarda l’identificazione con un cannocchiale da puntamento, ci sono diversi dispositivi ottimizzati per differenti situazioni. Innanzitutto con l’oscurità suggerisco di non sparare da distanze superiori a 100-120 metri. Vi sono molti fattori in gioco quando si spara, e l’oscurità non rende le cose più semplici. Come nel caso dei visori, i vari strumenti hanno capacità differenti. Il prodotto di punta in questo momento è Thermion 2 XP50 LRF PRO, che complessivamente possiede la migliore capacità di identificazione.
Ci sono comunque situazioni nelle quali la tecnologia di visione notturna digitale è più indicata per l’identificazione. Se un animale è sdraiato e con il calore del suo corpo ha riscaldato il terreno circostante, la traccia di calore del suo profilo può essere difficilmente distinguibile a distanze superiori a 80 metri. Con Digex C50 si vedrebbe facilmente se l’animale sdraiato è una volpe, un tasso o un cinghiale; tuttavia nell’erba alta Digex C50 riflette la luce dell’illuminatore infrarosso o dell’ambiente circostante, e di conseguenza non si può distinguere se un cinghiale sia maschio o femmina. Per capire questo è necessario osservare la forma dell’animale. Un maschio è più forte, con un corpo più compatto e a forma di ‘A’ e un muso più corto, mentre una femmina tipicamente ha un corpo più a forma di botte e un muso più allungato. I maschi spesso sono soli o in piccoli gruppi, mentre le femmine solitamente si muovono in gruppo e con i piccoli.
Se la vostra posizione di tiro è alta o siete circondati da un’alta vegetazione, Digex C50 e altri strumenti digitali per la visione notturna sono molto efficaci per l’identificazione e per sparare un buon colpo. Se sparate dal livello del terreno e la distanza è un po’ superiore, Thermion XP50 PRO è il dispositivo migliore. Per inseguire animali nei campi e sparare da distanze medio/corte, Talion XQ38 è eccellente: piccolo, molto leggero e qualitativamente ottimo per l’identificazione.
Ricordiamo sempre che non c’è un singolo dispositivo che rappresenti la scelta migliore in qualsiasi circostanza, dunque è veramente necessario conoscere il proprio stile e l’ambiente circostante. Naturalmente i prodotti più costosi possono vantare una più ampia gamma di utilizzi grazie al valore più basso di NETD, ai sensori più grandi e alle lenti migliori; gli strumenti più economici, con i loro limiti, sono destinati a un uso più specifico.
Per quanto mi riguarda, la caccia consapevole significa avere una parte attiva nella prosperità delle specie che coesistono, essere consapevole delle necessità e dei cambiamenti, avere un ruolo attivo nel creare il miglior futuro possibile per l’ambiente selvatico e i suoi habitat.
Un cacciatore consapevole è attivo nel mantenere sana la fauna selvatica nella sua zona di caccia, puntando solo agli animali che possono o dovrebbero essere cacciati per mantenere gli altri in salute e in numero adeguato a garantire la riproduzione. Raggiungo questo obiettivo scegliendo prima gli animali più deboli e pianificando correttamente la mia attività venatoria. Per quale motivo scelgo gli animali più deboli? Perché sono quelli che difficilmente sopravviveranno in inverno.
A proposito di pianificare l’attività, è cruciale ricordare che ogni zona è diversa e non è possibile avere un singolo piano che sia adatto a tutte le situazioni. Ci sono tuttavia alcuni principi sempre validi. Se si cerca una buona zona di caccia in Europa, essa dovrebbe avere una flora variegata, campi e boschi. Dovrebbe esserci all’incirca un cervo ogni 10 ettari; quindi in un’area di 100 ettari non si dovrebbero cacciare più di 3-5 cervi all’anno. Per ogni cervo bisognerebbe cacciare un capriolo e uno o due esemplari giovani.
Se la zona e gli animali sono entrambi in buona salute, ogni anno dovrebbero esserci 10-15 caprioli giovani. Se vengono cacciati rispettando il mio piano, rimarranno 5-7 cervi nell’area e un numero analogo di caprioli per la riproduzione. Solitamente essi si riproducono in un numero doppio.
Questi numeri sono solo esempi, ma verificati e raccomandati dai biologi. Chiaramente per ogni area varranno criteri differenti. In alcuni luoghi verranno cacciati soltanto cervi anziani, mentre in altri sia animali giovani che vecchi. Nel mio caso ho constatato che, cacciando soltanto i cervi più anziani, solitamente questi non vivono più di 3-5 anni. Se invece si cacciano sia esemplari vecchi che giovani, alcuni raggiungono i 6-10 anni, un’età molto avanzata per i cervi, garantendo così maggior varietà per quanto riguarda la loro età. Questo comporta inoltre che i cervi abbiano più tempo per acquisire importanti conoscenze; invecchiando imparano nuove cose e altrettante ne insegnano agli esemplari più giovani. Altrimenti come impareranno cosa mangiare, come trovare il percorso o rimanere caldi?
Se un cervo anziano diventa molto aggressivo e inizia ad uccidere i cervi giovani o altre specie, un cacciatore consapevole spesso reagisce di conseguenza. Questo succede molte volte anche con altri animali, ad esempio le volpi improvvisamente possono “vedere rosso” e cominciare a uccidere solo per piacere. I cacciatori consapevoli possono rilevare questo comportamento e impedirlo mantenendo la popolazione di animali a un livello naturale adeguato.
Per spiegare a persone che non vanno a caccia cosa significhi essere un cacciatore consapevole mi piace affermare che siamo buoni lettori della natura e ne abbiamo un’ottima comprensione, e a differenza della maggior parte della gente che svolge solo un ruolo passivo nel processo di crescita e prosperità della natura, i cacciatori ne svolgono uno molto attivo. Abbiamo anche un grande rispetto per essa, e credo che questo derivi dalla profonda comprensione della natura acquisita attraverso la caccia.
Mi piace anche utilizzare un’analogia molto semplice e comprensibile a tutti. Prima di imparare a leggere dobbiamo prima conoscere le lettere; provate a ricordare come eravate felici di conoscere tutti i nomi! Poi impariamo a unire le lettere per formare le parole, e alla felicità inizia a unirsi l’orgoglio; ci sembra di sapere già moltissimo. Successivamente vediamo le parole diventare frasi, e le frasi divenire racconti, e con essi il fiorire di descrizioni, emozioni e personaggi. A questo punto qualcuno penserà di sapere tutto quel che è necessario sapere sulla lettura, mentre altri continueranno a esplorarne strati più profondi, quelli che ci consentono di diventare dottori, avvocati, esperti e professionisti.
Un cacciatore consapevole è come quelle persone che non smettono mai di leggere. Stiamo sempre imparando nuovi e più profondi strati della e nella natura. Non vediamo gli animali come lettere singole ma come parte di una famiglia di lettere che creano delle frasi, che a loro volta sono parte della storia della natura. Leggiamo i sentieri, gli animali, la flora, i punti di forza e le debolezze della natura.
Un cacciatore consapevole fa tutto ciò che è in suo potere per preservare un buon bilanciamento tra le specie viventi e la natura, interagendo direttamente con le conoscenze disponibili in ogni momento, e favorendo così - in maniera naturale - la loro prosperità.
Ma essere un cacciatore consapevole non è sempre sufficiente. Per essere persone veramente consapevoli dovremmo pensare al modo migliore di coesistere con la natura ogni giorno, in ogni nostra azione. Come utilizzare al meglio le risorse di cui disponiamo? Che impatto hanno sul pianeta le nostre scelte riguardo al cibo?
Dovremmo essere consci di quanta carne mangiamo ogni settimana, e dovremmo fare attenzione a come ci procuriamo i nutrienti. Per la maggior parte di noi, 250 grammi di carne o 300 di pesce alla settimana sono sufficienti per fornirci l’apporto di vitamine e minerali necessario per mantenerci in salute. Certamente questo apporto può anche essere ottenuto in altri modi oltre che con carne e pesce. E naturalmente la carne dovrebbe essere di buona qualità.
Avere consapevolezza del proprio modo di vivere è buona cosa per tutti. Ecco una cosa semplice che tutti possono fare se amate il vostro pianeta: guardate sempre la data di scadenza del cibo che comprate e scegliete il più vecchio, ossia quello con la scadenza più ravvicinata. Se tutti lo facessimo, i produttori di cibo avrebbero più tempo per adeguarsi alla domanda reale, e di conseguenza meno cibo verrebbe sprecato. Sarebbe un vero aiuto per il pianeta se ognuno pensasse a come utilizzare meno risorse grazie a scelte corrette.
Infine ricordate naturalmente di avere molto rispetto e amore per gli altri, per la natura e per la fauna selvatica. Essere veramente rispettosi aiuterà tutti ad avere un presente e un futuro migliori.
Ricordate di avere molto rispetto e amore per gli altri, per la natura e per la fauna selvatica. Essere veramente rispettosi aiuterà tutti ad avere un presente e un futuro migliori.
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.