Visione maestosa e trofeo meraviglioso, il cervo rosso è un animale che suscita grande ammirazione. Solitamente attivo la notte e nascosto nella foresta più fitta, non è sicuramente facile da avvistare, ma quando si riesce a farlo tutti gli sforzi compiuti vengono immediatamente ricompensati. Anche se molti Paesi proibiscono l’utilizzo della visione termica per la caccia a questo animale – e noi naturalmente non incoraggiamo a infrangere la legge – questa tecnologia può essere molto utile per chi compie escursioni a fini di osservazione e per contare la popolazione. Molti dei nostri Ambassador fanno proprio questo, dunque ne abbiamo discusso con loro per saperne di più. Proseguite nella lettura per informazioni e consigli da parte di Julia Novak, cacciatrice polacca, Night Vision Viking, esperto cacciatore svedese nonché collaudatore di equipaggiamento per la caccia, e Riccardo Tamburini, cacciatore italiano e creatore di contenuti.
Il cervo rosso è un animale speciale, quasi regale, e vi sono ottimi motivi per considerarlo tale. Da un punto di vista prettamente tecnico, come afferma Night Vision Viking, le sue dimensioni sono straordinarie: “È molto più grande di quanto si possa immaginare, finché se ne incontra uno a distanza ravvicinata. Il cervo rosso maschio è lungo tra i 200 e i 250 cm dal naso alla coda, con un peso che può raggiungere i 250 kg. E poi ci sono i palchi, che possono pesare 5 Kg e crescere fino a superare il metro di lunghezza. Le femmine sono più piccole ma comunque tra gli animali più grandi che vi siano. A causa delle loro dimensioni hanno problemi a nascondersi, dato che testa e corpo rimangono visibili anche nell’erba più alta”.
Anche la sua collega Julia Novak, che attualmente vive in Svezia per motivi di studio, è una grande ammiratrice di questa specie: “Credo che quando si comincia ad osservare il cervo rosso e a trascorrere del tempo ‘con loro’, si comprenda perché il termine ‘regale’ sia così appropriato. Sono animali molto vigili, prudenti e bellissimi. Il modo nel quale si muovono è molto particolare; quando camminano lentamente e si guardano attorno sono veramente maestosi, soprattutto nel caso dei cervi più anziani: un re che si muove orgogliosamente nel suo regno. Anche i palchi impressionanti dei maschi contribuiscono al loro aspetto regale. Infine, il modo nel quale bramiscono nel periodo dell’accoppiamento è speciale e possente. Il cervo rosso è il mio animale preferito, e penso che meriti assolutamente la definizione di ‘regale’.
Se volete vederne uno dovrete però impegnarvi a fondo. Come menzionato da Night Vision Viking, il cervo rosso ha problemi nel nascondersi, tuttavia dovrete comunque trovare il luogo dove amano ritrovarsi. “Il cervo rosso è discreto e non è facile vederlo durante la giornata, quindi la sfida è di pedinarli nei boschi cercando di vederne uno prima che sia lui a vedere te”, spiega Riccardo Tamburini, esperto cacciatore italiano. Come affronta questa difficoltà? “Conosco la mia zona di caccia molto bene e le abitudini dei cervi. Innanzitutto cerco tracce fresche o chiedo a persone del posto se ci sono stati avvistamenti, quindi inizio la ricerca. Non è semplice muoversi nei boschi e restare sempre sottovento, bisogna muoversi lentamente e con attenzione, passando molto tempo coperti e osservando attentamente. Qualsiasi errore può compromettere la battuta di caccia; un ramo rotto o le foglie secche possono mettere in allarme gli animali fino a un chilometro di distanza”.
Se intendete fare come Riccardo, assicuratevi di saper riconoscere le tracce del cervo rosso: “Molti cacciatori credono che i segni sul terreno o sull’erba negli spazi aperti siano dovuti ai cinghiali, ma spesso si tratta di cervi. La profondità delle tracce è la chiave per riconoscerle. Qui in Italia i cervi sono più discreti e si mostrano meno rispetto ai cinghiali, e tante persone pensano che non siano presenti”.
Un altro consiglio arriva da Night Vision Viking: cercate i trifogli rossi. “Nella zona dove vado a caccia, ovunque vi sia il trifoglio rosso sembra ci sia un gran numero di cervi rossi”.
Tuttavia Julia ci assicura che col tempo diventa più semplice: “Credo che ogni cacciatore attivo conosca luoghi particolari nella sua zona di caccia. Io conosco alcuni posti dove si possono trovare cervi rossi durante tutto l’anno, posti dove vengono volentieri nelle giornate molto calde per immergersi nell’acqua e rinfrescarsi, e altri luoghi particolari dove li osservo e ascolto nel periodo dell’accoppiamento.”
E osservarli è veramente un’esperienza senza eguali. Parecchi cacciatori sostengono che sia la loro attività preferita, e Julia è una di loro: “Sono così belli e maestosi che è davvero straordinario osservarli, potrei farlo per ore. Sicuramente il mio periodo preferito è quello dell’accoppiamento, ascoltare il concerto di bramiti dei cervi maschi è un’esperienza indimenticabile”.
Aggiunge inoltre che può essere molto divertente: “Credo sia molto divertente quando i cervi maschi giovani, che non si accoppiano, fanno comunque pratica con i loro bramiti. Sono spassosi, il loro verso è solitamente molto forte e assomiglia più a quello di una mucca…ma sembrano molto orgogliosi di quel che stanno facendo”.
La visione termica può essere di grande aiuto per trovare il cervo rosso. Dato che solitamente esce la notte, in particolare in aree più urbanizzate, vederne uno a occhio nudo potrebbe essere qualcosa che capita una volta nella vita. Ma se lo si vuole avvistare più spesso, un visore termico potrebbe essere la soluzione giusta: “Se volessi individuare un cervo, che sia giorno o notte, il dispositivo che utilizzerei sarebbe Axion 2 XQ35, è molto compatto e si infila comodamente nella tasca dei pantaloni. Se invece volessi girare un video, sceglierei Merger LRF XP50 per la sua qualità dell’immagine”.
Night Vision Viking sottolinea che questi strumenti dimostrano veramente la loro efficienza quando si tratta di gestire la popolazione di cervi rossi: “Tutti i monocoli e binocoli termici Pulsar sono molto preziosi per il conteggio dei cervi rossi e dei daini. Migliore è la qualità dei dispositivi termici a disposizione, migliore è la qualità dell’immagine e i dettagli che si vedranno”.
Una volta deciso di andare a caccia di un cervo rosso, siate pronti a una grande sfida: “Non è semplice cacciarli, servono molte conoscenze, abilità e tante ore trascorse osservandoli. Si possono leggere molte cose su questo animale, ma nulla è importante come il tempo trascorso sul campo”, afferma Riccardo, che vanta esperienze di caccia al cervo rosso in vari Paesi. Julia concorda con lui: “Sono animali molto vigili e prudenti, quindi durante la caccia bisogna considerare molte cose perché possono sentire, vedere e annusare molto bene, e quando hanno l’impressione che ci sia qualcosa di strano non ti danno una seconda possibilità, e in un attimo spariscono”.
Ma naturalmente la caccia a grandi animali implica grandi responsabilità. Nel caso del cervo rosso la conoscenza dell’animale non è sufficiente; sarà necessario rispettare le rigide norme decise dalle autorità locali. “La caccia al cervo è regolata da normative severe in Italia; è possibile andare a caccia di maschi e femmine in periodi diversi, e non possiamo cacciare grandi cervi maschi nel periodo dell’accoppiamento, a differenza di altri Paesi”.
Bisogna poi avere un’immensa conoscenza per scegliere l’esemplare giusto. Mentre i requisiti possono variare in base al luogo, Julia e Riccardo ci offrono qualche spunto: “In Polonia bisogna essere capaci di riconoscere l’età dell’animale (mentre è in vita, ovviamente) e la forma dei palchi, quindi bisogna decidere se l’esemplare individuato è quello giusto da colpire o meno, in base alle normative del posto che ogni cacciatore deve conoscere. Un’altra regola, ad esempio, stabilisce che non si può mai colpire la femmina che guida il gruppo”, spiega la cacciatrice polacca.
“A proposito di cervi maschi, abbiamo diverse classi di età: i giovani, che sono molto facili da identificare, i quasi adulti e gli adulti. Differiscono tra di loro per le dimensioni del corpo, la posizione del collo e l’altezza dell’osso che sostiene i palchi: questa caratteristica non è facile da vedere, ma bisogna essere in grado di farlo. Lo sviluppo dei palchi non è un fattore essenziale, visto che un cervo di 3 o 4 anni può avere gli stessi palchi di un cervo di 14 anni o più. È più semplice identificare un maschio dominante durante la stagione dell’accoppiamento, ma non possiamo cacciare in quel periodo; tuttavia si possono fare foto e video da utilizzare successivamente per andare a caccia dell’animale giusto in un altro periodo. Per quanto riguarda le femmine, è piuttosto facile identificare quelle con un anno di vita rispetto alle più anziane; spesso si formano gruppi con una femmina anziana e una di 1 anno con uno o due cuccioli. Le differenze sono rappresentate dalla dimensione del corpo e del ventre, dalla lunghezza del muso e dai movimenti più cauti della femmina più anziana”, ci spiega Riccardo a proposito delle peculiarità della caccia al cervo rosso in Italia.
Poi ci sono naturalmente modi diversi di cacciare la selvaggina. Riccardo ha più di un’opzione: “Posso andare a caccia di cervi rimanendo in una postazione oppure seguendoli nei boschi. La caccia da una postazione è difficile nella mia zona perché non ci sono molti spazi aperti, e si rischia di trovare altri cacciatori. Preferisco pedinarli utilizzando metodi e trucchi appresi in qualità di fotografo naturalista. Questo richiede una buona mimetizzazione; a volte porto con me l’attrezzatura per costruire rapidamente un capanno mimetico dove attendere l’animale quando trovo un buon posto nel bosco, dove è possibile incontrarlo. È decisamente emozionante avvicinarsi molto a un animale così maestoso senza essere scoperto”.
Discorso analogo per Julia: “Il mio modo preferito di caccia al cervo rosso è il pedinamento: cercarli e individuarli in una zona, quindi cercare di avvicinarsi a sufficienza per prendere un buon tiro. Mi piace molto anche richiamare i cervi maschi nel periodo dell’accoppiamento; pedinare e ‘parlare’ con i cervi rende la caccia in quel periodo dell’anno veramente speciale”.
“Se volessi individuare un cervo, che sia giorno o notte, il dispositivo che utilizzerei sarebbe Axion 2 XQ35, è molto compatto e si infila comodamente nella tasca dei pantaloni. Se invece volessi girare un video, sceglierei Merger LRF XP50 per la sua qualità dell’immagine.” Riccardo Tamburini
Non potevamo congedarci dai nostri cacciatori senza farci raccontare le loro esperienze più significative, e sicuramente non ci hanno deluso: “Una volta ho avvistato una femmina di cervo mentre mi stavo preparando per una battuta di caccia al cinghiale. Stava diventando buio e probabilmente poteva vedere a malapena. Invece di scappar via, era molto curiosa e voleva avvicinarsi per capire chi fossi, ma era anche spaventata e non sapeva esattamente cosa fare. È stato uno di quei momenti affascinanti che accadono nella natura, e senza un dispositivo termico avrei quasi certamente mancato questa opportunità. Mi è anche capitato di osservare grandi gruppi di cervi rossi maschi, infatti i più anziani normalmente rimangono in branchi con altri esemplari dello stesso sesso per buona parte dell’anno. Questi avvistamenti sono piuttosto impressionanti e speri che accadano almeno una volta nella vita”.
Julia esita un attimo perché avrebbe molte storie da raccontare: “È difficile sceglierne una! Alcuni anni fa, nel periodo dell’accoppiamento dei cervi, una mattina ero a caccia con mio padre, che è molto abile nel richiamare i cervi maschi, e ciò che poi è successo si deve a questo. Stavamo camminando tra i campi e abbiamo notato un cervo maschio con il suo branco, e abbiamo deciso di provare ad avvicinarci. Mio padre stava ‘tenendo una conversazione’ con il cervo, e ci stavamo avvicinando sempre più. Siamo arrivati a meno di 50 metri dal branco, quando improvvisamente abbiamo sentito un altro cervo maschio dietro di noi. Ci siamo voltati, e un esemplare è uscito nei campi con il suo branco, e ci siamo ritrovati tra due cervi maschi con i loro branchi… poi i due cervi sono corsi l’uno incontro all’altro e hanno iniziato a combattere a 50-60 metri da noi. È difficile descrivere le emozioni che si provano ammirando uno spettacolo simile!”.
Come spesso accade, i racconti più belli ci portano lontano nel tempo, e Riccardo ci racconta la prima volta che ha catturato una femmina di cervo rosso: “Era una femmina di un anno, e avevo trascorso tutta l’estate cercando di catturarla, ma ero giovane e meno esperto. Sono finalmente riuscito nell’impresa nell’ultimo giorno di caccia della stagione: nel bosco, dalla mia postazione, quando avevo ormai perso ogni speranza. Ricordo che era ottobre, avevo dimenticato i guanti e la temperatura era di 2 °C. Stavo pensando di tornare alla mia macchina, dicendo a me stesso: “Ancora cinque minuti, solo cinque minuti”, ma non succedeva nulla… poi, appena prima di andarmene, ho sentito il rumore di rami rotti e ho iniziato a guardare di fronte a me, e a 30 metri, al crepuscolo, ho visto un gruppo composto da una femmina più vecchia, due femmine di un anno (cosa anomala) e un cucciolo. Ho sparato a una delle femmine di un anno, ma faceva così freddo che non sono nemmeno riuscito ad eviscerarla subito”.
Se c’è un animale nei boschi che ricompensa sempre la nostra pazienza, questi è sicuramente il cervo rosso. Ed è quel che vi auguriamo per oggi: siate sempre pazienti, e le cose migliori arriveranno!
“Sono animali molto vigili e prudenti, quindi durante la caccia bisogna considerare molte cose perché possono sentire, vedere e annusare molto bene.” Julia Nowak
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.