Joel Henrysson, Julia Nowak, Martin Brožek
@julienhunts @southswedenhunting @jdulovitPrepararsi a fronteggiare differenti condizioni meteorologiche è essenziale per un cacciatore, e ciò va ben oltre la scelta di un abbigliamento adatto: bisogna sapere come il meteo condiziona gli animali, cosa aspettarsi da una battuta di caccia e come ottenere il massimo in ogni situazione. Per vedere come questo si traduce in pratica nei vari Paesi, ne abbiamo discusso con tre cacciatori: il ceco Martin Brožek, la polacca Julia Nowak e lo svedese Joel Henrysson.
Martin: la mia preferenza è per la pioggia, moderata e costante, con un po’ di vento. Lo si potrebbe definire un tempo britannico.
Julia: mi piace molto quando ha appena smesso di piovere e nell’aria c’è ancora l’odore della pioggia, e c’è la sensazione che tutto si stia calmando, ma in realtà l’attività nei campi e nelle foreste sta iniziando proprio in quel momento. Poi, naturalmente, a chi non piace un bel sole quando si sta all’aperto?
Joel: dipende un po’ da quale selvaggina sto inseguendo. Per i daini voglio bel tempo e sole, quando solitamente vengono allo scoperto. Per i cinghiali, di notte, meglio che sia nuvoloso in modo che la luna non li trattenga dall’uscire nei campi. E una brezza leggera ma costante per mantenere una direzione costante del vento.
Martin: la pioggia crea un nascondiglio naturale per il cacciatore. Il terreno si bagna, le foglie non si rompono al passaggio, i passi sono molto più silenziosi e tutti i rumori vengono smorzati dalla pioggia che crea una sorta di barriera.
Julia: a proposito del periodo immediatamente successivo a delle forti precipitazioni, in base alle mie osservazioni quello è il momento nel quale la fauna selvatica diviene più attiva. Ad esempio, se in primavera voglio andare a caccia di cinghiali nei campi, il momento ideale è la sera subito dopo che ha smesso di piovere: con ogni probabilità i cinghiali saranno presenti.
Joel: il meteo può fare una differenza enorme. Con tempo brutto e temporalesco, per esempio, gli animali nella mia zona diventano molto paurosi ed escono raramente, e se lo fanno sono sempre in uno stato di massima allerta. Dall’altro lato, come ha detto Julia, un tramonto col bel tempo dopo una giornata di pioggia solitamente li fa uscire nei campi.
Julia: credo che ogni cacciatore sia consapevole che andare a caccia significhi stare all’aperto in svariate condizioni, e che anche l’attrezzatura sia esposta ad esse, dunque direi che le regole basilari sono sempre le stesse: abbigliamento e calzature antipioggia e antivento di buona qualità, binocolo, fucile e, più specificatamente in base alle condizioni, un dispositivo di visione termica o notturna.
Joel: la cosa principale che cambia è l’abbigliamento, per rimanere caldi e asciutti. Oltre a questo, la mia attrezzatura è praticamente sempre la stessa.
Martin: faccio il necessario prima di uscire. Innanzitutto mi preparo a stare sotto la pioggia, in modo da mantenermi in uno stato confortevole e pronto per la caccia. Ogni parte del mio equipaggiamento – fucile, scarpe, vestiario e naturalmente binocolo, monocolo termico e cannocchiale da puntamento (digitale o termico) – devono sopportare una pioggia costante. Ho bisogno di avere la massima fiducia che i mei dispositivi offrano alte prestazioni in situazioni di brutto tempo e bassa temperatura.
Julia: mi piace utilizzare Digex C50 per la caccia ai cinghiali, dato che la qualità dell’immagine è notevole. Ma quando c’è nebbia fitta, solitamente non porto con me un dispositivo di visione notturna e opto invece per la visione termica.
Martin: uso sempre gli stessi dispositivi, un buon cannocchiale da puntamento digitale o termico e un monocolo o binocolo termico. Sono felice che Pulsar si sia presa carico della parte difficile, creando strumenti adatti a cattive condizioni meteo, e che io non debba preoccuparmi di questo aspetto. Il mio strumento preferito in assoluto è Axion per la sua portabilità, ergonomia e resistenza ad acqua e fango.
Joel: anch’io non cambio equipaggiamento, però modifico le impostazioni. Se c’è molta umidità, piove o c’è nebbia, aumento la potenza e il gioco è fatto.
Julia Nowak
Martin: con la pioggia ci sono più possibilità di seguire caprioli e cinghiali. Escono perfino prima del solito quando piove.
Julia: sono d’accordo, come ho detto in precedenza dopo la pioggia c’è molta attività; gli animali escono in spazi aperti per asciugarsi e perché è più difficile sentire i rumori all’interno della foresta, a causa delle gocce di pioggia che cadono dagli alberi. Inoltre, quando l’ambiente è troppo secco, ai cinghiali non piace cibarsi nei campi inseminati. Ho anche notato che i cervi, soprattutto il cervo rosso e il capriolo, sono infastiditi dal vento, così quando c’è vento forte bisogna cercarli in zone più coperte o nelle vallate. Un’altra cosa che ho riscontrato è che quando il meteo sta per cambiare non c’è molta attività. E dopo una nevicata, normalmente si ritiene che sia buona cosa aspettare un giorno per seguire le tracce degli animali.
Martin Brožek
Martin: innanzitutto sono sensibili alla pressione atmosferica; se cambia, modificano il loro comportamento, ad esempio lasciando il proprio nascondiglio in orari diversi. Con la pioggia si sentono più sicuri, probabilmente perché in base alla loro esperienza gli esseri umani non stanno all’aperto quando piove, e inoltre c’è meno rumore attorno. La pioggia crea una falsa sensazione di sicurezza.
Julia: se c’è molta luce ci sarà una bassa probabilità che i cinghiali escano in zone aperte, soprattutto se si spera di incontrare un grande maschio anziano. Una notte con una luna molto luminosa non è una situazione ideale, mentre in assenza di luna può succedere di tutto.
Joel: le notti di luna piena nel sud della Svezia, dove si va molto a caccia, non sono una situazione ideale per i cinghiali. In queste occasioni solitamente se ne stanno sdraiati senza muoversi quasi mai, e se lo fanno difficilmente sarà negli spazi aperti.
Martin: tutte queste osservazioni sono corrette, però la mia esperienza dimostra che anche una notte troppo buia non è una buona cosa per gli animali, che hanno bisogno di un certo livello di illuminazione. Inoltre nelle notti molto buie sono più cauti quando sentono rumori. Dal punto di vista di un cacciatore, la situazione migliore è di luna crescente e luna gibbosa crescente.
Martin: il vento è un capitolo a parte: la sua assenza è un problema, ma lo è anche un vento troppo forte. Ai cacciatori viene insegnato di stare in una posizione in cui il vento soffia in direzione degli animali, ma questo è molto difficile. Innanzitutto bisogna considerare le condizioni locali; in certe zone si crea una circolazione dei venti particolare, molto influenzata dalla temperatura e dalla pressione atmosferica. Non si può mai fare affidamento sulle previsioni dei venti. Naturalmente mettersi nella posizione giusta rispetto alla direzione del vento è una buona idea, ma è necessario conoscere la zona di caccia per capire cosa questo implichi veramente.
Joel: preferisco un buon vento costante per essere certo della sua direzione, e anche per far sì che non vi siano zanzare, che è una cosa molto importante. Ritengo anche che il vento sia di aiuto perché grazie ad esso la natura stessa produce qualche suono e movimento, dandomi più opportunità di spostamento.
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.