Sono pochi i cacciatori che non si sono cimentati con la caccia al coniglio. Che questa sia un’occupazione temporanea o un’attività quasi quotidiana dipende principalmente dal luogo e dalla popolazione locale di conigli. Ne abbiamo discusso con tre cacciatori che hanno dedicato molto tempo al controllo della specie, con esperienze che sono diventate grandi ricordi. Ecco ciò che ci hanno raccontato i britannici Kevin Murphy e Mark Lewis, e l’australiano Nathan Stuart, soprannominato Edge of the Outback.
Per tutti questi cacciatori la caccia al coniglio è un lavoro, anche se porta con sé molti attimi felici. Per Kevin Murphy il coniglio è diventato uno degli animali preferiti da cacciare, rendendo la disinfestazione un piacere.
In Australia è un lavoro importante. “I conigli sono una specie invasiva in Australia, che deve essere tenuta sotto controllo. Si sono verificate numerose epidemie catastrofiche da quando sono stati introdotti nel Paese – nel 1859 – per motivi di caccia sportiva, e la popolazione è esplosa rapidamente. Attualmente la popolazione tocca picchi elevati in alcune aree, e vengo spesso assunto a contratto per ridurre il numero di conigli in certe zone critiche”, spiega Nathan Stuart.
Mark Lewis è forse la persona con il rapporto più particolare con questa attività, avendo iniziato ad andare a caccia di conigli all’età di 13 anni. Ciò significa che talvolta non si recava a scuola per questo motivo, e ora questo cacciatore autodidatta è uno dei più esperti sul campo.
“All’età di 13 anni guadagnavo discrete somme fornendo pelle di coniglio a impagliatori e a venditori di esche per la pesca, e carne di coniglio fresca e sostenibile a un commerciante di selvaggina, proteggendo al contempo i raccolti dei contadini. A 18 anni ho ottenuto il certificato per armi da caccia e a poco più di 20 anni il porto d’armi, e ho acquistato il mio primo fucile, un .22 Bruno rimfire, che ha fatto la differenza per il mio lavoro di disinfestazione”, spiega il britannico.
Ma perché questa attività attira così tanto interesse? Sia Kevin che Mark spiegano che il motivo è l’abilità che essa richiede. Essendo il fattore decisivo nella battuta di caccia, mette veramente alla prova le capacità individuali, e la prontezza dell’animale aggiunge un ulteriore elemento di difficoltà.
Per Nathan c’è anche qualcosa di personale: “Il primo animale che ho catturato, con arco e freccia, è stato un coniglio. Per questo motivo avranno sempre un significato particolare per me”. Aggiunge inoltre che molti cacciatori australiani amano i ricordi legati alla caccia al coniglio, e sicuramente questa è una curiosità che ci proponiamo di approfondire!
I conigli sono noti per avere vista, olfatto e udito eccellenti, dunque non è sorprendente che si debba avere una certa abilità per avvicinarli. Vi sono molte particolarità da conoscere, e lasciamo a Mark il compito di illustrarle.
“I conigli possono sentire in un intervallo compreso tra 96 e 49.000 Hz, e a una distanza fino a 2,9 km. Possono anche roteare un orecchio indipendentemente dall’altro, e in un ambiente selvaggio si affidano alle loro orecchie più che a ogni altro senso.
Quindi il loro udito è molto più sviluppato di quello degli esseri umani, e per avere successo nella caccia a questo animale bisogna essere molto consapevoli dell’ambiente circostante; quando si seguono i conigli bisogna evitare di calpestare il fogliame o qualsiasi cosa che possa fare rumore.
Poi c’è la direzione del vento: è sempre consigliabile seguire questi animali con il vento in faccia in modo che non si accorgano della tua presenza a causa di rumori o dell’odore.
Un’altra cosa importante da ricordare, soprattutto quando si è a caccia di conigli che sono alla ricerca di cibo nei dintorni delle tane, è che c’è sempre un esemplare che fa la sentinella. Questi osserva con attenzione i dintorni mentre gli altri conigli mangiano, e quando sente, vede o annusa qualcosa di strano, picchia a terra velocemente le zampe posteriori, e tutti i conigli scompaiono all’istante. Quindi la sentinella deve essere il primo obiettivo per il cacciatore.
Per fare questo, bisogna fare una specie di piccolo squittio con la bocca, e la sentinella si alzerà sulle zampe posteriori, con le orecchie drizzate, guardando e ascoltando possibili pericoli. Dunque la sentinella è il primo obiettivo. Poi fare un altro piccolo squittio per verificare che non ve ne siano altre, e in questo caso si può procedere a colpire un coniglio alla volta con un’arma ad aria compressa o un fucile calibro .22 con un silenziatore”.
Anche se i conigli sono molto agili e svegli, trovarli non è particolarmente difficile. In Australia, Nathan suggerisce di puntare alle zone costiere, dove il terreno sabbioso consente loro “di scavare facilmente cunicoli e di riprodursi”.
In Gran Bretagna sono quasi ovunque, “soprattutto nei terreni coltivati, nelle aree verdi dei villaggi, nei campi da calcio, nei parchi, nei cimiteri e perfino ai lati di strade trafficate e di rotonde”, spiega Mark.
Le loro abitudini possono tuttavia essere bizzarre; Kevin solitamente ha più successo nella caccia “con le ultime luci del giorno e di notte, ma sono stato in posti dove era esattamente l’opposto, e si vedevano durante la giornata mentre mangiavano”.
Le ore notturne sono le principali per la caccia al coniglio, ed è necessario un equipaggiamento affidabile. Entrambi i britannici considerano Talion XQ38 e Digex C50 i migliori cannocchiali da puntamento per questo compito; il primo per le distanze ravvicinate e il secondo per distanze maggiori (oltre al fatto che può essere utilizzato lungo tutte le 24 ore).
Nathan aggiunge anche un monocolo: “Non puoi sparare a quel che non vedi, e sotto questo aspetto la gamma Merger LRF è essenziale per il rilevamento, l’identificazione, la distanza e il tiro con un’arma con sistema pneumatico precaricato o rimfire”.
Nathan Stuart
Se desiderate qualcosa di più compatto, Kevin assicura che un piccolo monocolo, come Axion XM30F, forma una coppia eccellente con Digex C50.
Il fucile su cui monterete il cannocchiale dipenderà principalmente dalla distanza di tiro: “Ho utilizzato fucili ad aria compressa di potenza inferiore a 12 ft/lb – come prescritto dalle leggi britanniche – nelle serate estive in piccole aree recintate per cavalli, e fucili rimfire per distanze molto superiori di notte in spazi aperti” spiega Kevin. Anche Nathan opta per un rimfire, mentre Mark usa un affidabile fucile .22LR che possiede da molti anni: se questa non è un’attestazione della sua qualità, non sappiamo cos’altro lo sia!
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