Nei suoi tratti essenziali, la caccia è la stessa ovunque. Ma ogni cacciatore esperto vi dirà che andare a caccia all’estero è sempre diverso che farlo nel proprio Paese. Naturalmente gli animali presenti in un Paese piuttosto che in un altro rappresentano una delle maggiori differenze, ma vi sono parecchie altre abitudini e peculiarità che separano i vari Paesi. Vediamo dunque quali sono le più interessanti, e talvolta persino bizzarre tradizioni legate alla caccia in Europa.
La Germania ha una reputazione di nazione rigorosa, e ciò è confermato anche quando si parla di caccia. Gli esami per gli aspiranti cacciatori sono tra i più severi, ma c’è un buon motivo per questo: con una formazione così completa ed esauriente si punta ad avere cacciatori per i quali la caccia non sia uno sport o un hobby, ma piuttosto una questione di interesse pubblico. L’obiettivo principale è mantenere una popolazione sana di fauna selvatica e assicurare la più ricca biodiversità possibile.
I nostri Brand Ambassador in Germania – Henrik Sproedt and Freddy Lietz – si soffermano anch’essi su questo punto. “La caccia in Germania è caratterizzata dal rispetto per la tradizione e da un alto livello di conoscenza. Per me la moderna caccia combinata con il mantenimento delle tradizioni è il tratto distintivo della caccia stessa, la sua essenza”, spiega Freddy quando gli chiediamo di illustrarci le usanze del suo Paese.
Henrik entra più in dettaglio sulla formazione: “Sin dall’inizio, direi che una caratteristica unica della caccia in Germania è che devi seguire un corso di formazione profondo e intensivo, che include almeno 130 ore di teoria sulla salvaguardia della natura, la sostenibilità, le coltivazioni, le scienze forestali, la legge, gli animali e le armi, e circa 30-50 ore di esercizio di tiro. Al termine devi passare un esame scritto, uno orale e uno di pratica sul campo”.
Ciò che potrebbe risultare un po’ inaspettato è che la Germania è uno dei pochi Paesi dove la falconeria è permessa. Uccelli rapaci vengono addestrati per cacciare piccoli animali come scoiattoli e conigli.
Prima di affrettarvi ad andare a caccia in Germania, non dimenticate però di imparare il loro ‘linguaggio’ dei rami. Ad esempio, se vedete un ramo piegato a forma di cerchio o anello e fissato su un albero o in un altro luogo, questi è da intendersi come un avviso di pericolo: potrebbe esserci una trappola nelle vicinanze o qualche bracconiere. Questo è solo un esempio fra i tanti, pertanto è consigliabile approfondire l’argomento.
Se siete interessati a imparare una lingua vera e propria, un altro Brand Ambassador tedesco, Mountbatten Hunting, ci svela che bisognerebbe usare la parola “Waidmannsheil come saluto, come arrivederci e per congratularsi con un altro cacciatore”. Se avete problemi con la pronuncia, assicuratevi allora di brindare con i vostri colleghi cacciatori tenendo il bicchiere nella mano sinistra, è il consiglio di Mountbatten Hunting.
È difficile stabilire quale nazione abbia le più antiche tradizioni di caccia, ma siamo certi che la Gran Bretagna occupi un posto piuttosto in alto in questa classifica. Non c’è quindi da meravigliarsi che la caccia con i cani abbia avuto origine qui, tuttavia il modo nel quale veniva effettuata cinque secoli fa non rispettava ovviamente gli standard etici attuali, ed è ora illegale sia in Gran Bretagna che in altri Paesi.
Il nostro Brand Ambassador Lee Perryman ha constatato che qui ci sono differenze significative nell’utilizzo di alcuni strumenti: “In Gran Bretagna mi reputo fortunato, dato che possiamo utilizzare diversi dispositivi termici – visori, cannocchiali, moduli – a differenza di altre nazioni dove vigono restrizioni”.
Naturalmente la Gran Bretagna è nota anche per la caccia alla volpe. Essendo il predatore più grande presente nel Paese, riceve molte attenzioni dai residenti, alcuni dei quali irritati per i danni che provoca, mentre altri al contrario ne sono affezionati sostenitori. Qualunque sia la vostra opinione in merito, una cosa vale per tutti: non bisogna avere paura delle volpi. Anche se qualcuno (soprattutto i turisti) ne hanno un po’ timore, si calcola che siano 62 volte maggiori le probabilità di essere morsi da un altro essere umano piuttosto che da una volpe. Non siamo in grado di appurare al 100% la veridicità di questo dato, ma speriamo che vi tranquillizzi nel caso visitaste la Gran Bretagna.
State pensando di andare a caccia in Italia? In questo caso probabilmente vi ritroverete alla ricerca dei camosci sulle Alpi. Sono la preda di maggior valore del Paese, ma dovrete dare il meglio di voi stessi per colpirne uno; oltre a essere molto timidi, vivono in luoghi molto aspri, rappresentando una vera e propria sfida per ogni cacciatore.
Se vi trovate sulle montagne italiane, assicuratevi che nessuno vi auguri buona fortuna prima della battuta di caccia. Il nostro Brand Ambassador Riccardo Tamburini ci spiega il motivo: “In Italia abbiamo una regola strana. Se si augura “buona caccia” a un cacciatore prima che cominci una battuta di caccia, questo viene in realtà considerato come un cattivo auspicio!”.
Sappiamo che molti cacciatori non amano classificare la caccia come uno sport, ma consentiteci un’eccezione per dare un’occhiata alle statistiche, che mostrano come in Francia la caccia sia il terzo sport più popolare nel Paese. Con il più grande numero di cacciatori in Europa, sono secondi soltanto agli appassionati di calcio e di pesca.
La Francia è anche un paradiso per coloro che desiderano cacciare diversi tipi di animali; infatti si possono cacciare circa 90 specie, sebbene vi siano delle restrizioni, quindi è bene verificare attentamente prima di partire.
Un’altra buona notizia per i cacciatori è che, una volta iniziata la stagione venatoria, non vi sono interruzioni. Alcuni Paesi hanno un giorno alla settimana nel quale la caccia è vietata (normalmente la domenica) per garantire la sicurezza degli escursionisti, invece in Francia la caccia prosegue tutta la giornata, 7 giorni su 7.
Se volete conoscere direttamente dai cacciatori alcune caratteristiche specifiche della caccia in Francia, la nostra Brand Ambassador francese Fiona Hopkins ci viene in aiuto. “È interessante come ci siano differenze significative nel praticare la caccia tra le varie regioni del nostro Paese. È uno dei nostri punti di forza, ben radicato nelle nostre regioni”.
Un aspetto comune nelle zone vicine al mare è la popolarità della caccia agli uccelli acquatici. Come Fiona e il suo collega Alexandre Miliàn ci raccontano, è un tipo di caccia molto diffuso. “In Francia gli uccelli migratori vengono cacciati molto, soprattutto con tecniche tradizionali in uso da decenni. Ad esempio si caccia l’anatra di notte in capanni mimetici posti sulle rive dei laghi, dove si può dormire, mangiare e cacciare. Questi capanni sono chiamati hutte, gabion o tonne, a seconda della regione. È una tipologia di caccia che richiede molto tempo e lavoro, ma ne vale sicuramente la pena”, spiega Alexandre.
La Francia ha il maggior numero di cacciatori in termini assoluti, ma i Paesi nordici hanno la più alta densità di cacciatori tra la popolazione. Ad esempio in Svezia una persona su trentanove è un cacciatore, e ogni anno circa 20.000 studenti decidono di frequentare corsi di formazione speciali per la caccia.
Questo è un dato molto interessante, ma se vogliamo conoscere qualche informazione pratica, una piuttosto importante riguarda il tempo concesso per andare a caccia. Per esempio, quando la stagione inizia, è possibile cacciare il cervo rosso a partire da un’ora prima dell’alba e fino a un’ora prima del tramonto. Riguardo all’alce, è possibile iniziare la caccia alla stessa ora, mentre il termine è fissato al tramonto, quindi si ha un’ora in più a disposizione. Chiaramente ci sono animali che è possibile cacciare giorno e notte, ma è meglio accertarsi prima della partenza.
A proposito di caccia nei Paesi nordici, spesso chiediamo informazioni e suggerimenti al nostro Brand Ambassador Jón Rúnar Guðjónsson. Nato in Islanda e residente in Danimarca, è stato a caccia in varie parti del mondo ed è un appassionato molto esperto delle attività outdoor, con parecchie esperienze interessanti da raccontare. “Una delle cose più strane riguardo al rispetto degli animali è il bacio della prima beccaccia che catturi. Sinceramente non riesco a capirlo, ma in Danimarca è una tradizione”.
Lasciamo a Jón Rúnar la chiusura di questo articolo con una nota toccante: “Ciò che ritengo unico della caccia, e questo vale per ogni Paese dove sono stato, è la gentilezza e lo spirito dei cacciatori. C’è grande rispetto per gli altri, la natura e la fauna selvatica. Questo rispetto è unico, e credo provenga dalla profonda comprensione della natura che si acquisisce con la caccia”.
Jón Rúnar Guðjónsson
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.