Fotografia:
Riccardo Tamburini, Jón Rúnar Guðjónsson
Il cinghiale è forse l’animale più popolare da cacciare in Europa, e come per ogni tipo di selvaggina ci sono molte sfumature e segreti da conoscere. Se siete interessati a scoprire i più importanti siete nel posto giusto: i nostri Ambassadors – l’italiano Riccardo Tamburini e Jón Rúnar Guðjónsson dalla Danimarca – ci svelano infatti tutto quel che dovete sapere sulla caccia al cinghiale.
Riccardo: ho iniziato con la caccia al cinghiale dopo aver ottenuto la licenza di caccia nel luogo dove risiedo. Inizialmente non era facile perché all’epoca c’erano meno animali e la tecnologia non era di aiuto come lo è attualmente. Adesso, per esempio, con un collare GPS è possibile rintracciare i cani più facilmente che in passato; 30 anni fa si potevano impiegare giorni per ritrovarli!
Ricordo molto bene il mio primo cinghiale, ne ho ancora una fotografia! Era una situazione particolare, quel giorno eravamo solo 12 cacciatori invece di 40-50, ma limitandoci ad aree più ristrette siamo comunque riusciti a catturare qualche animale.
La difficoltà maggiore? Dipende, durante una caccia guidata devi essere un buon tiratore: gli animali vengono verso di te a grande velocità e spesso si nascondono dietro gli alberi. Devi rimanere calmo e silenzioso, ma devi anche possedere le conoscenze necessarie perché è molto difficile capire se l’animale a cui stai puntando è un maschio o una grande femmina. Quando caccio da una postazione il problema sono le abitudini del cinghiale: è un animale notturno e non è sempre facile attirarlo verso un punto dove c’è del cibo nel tempo che ti è concesso.
Jón Rúnar: ho iniziato a dedicarmi alla caccia al cinghiale solo da qualche anno. Tutto è iniziato con un mio vicino che ha comprato un piccolo appezzamento di terreno in Svezia e mi ha invitato per una battuta di caccia, che si è conclusa senza successo. Non avevamo alcuna attrezzatura per la caccia in notturna; io avevo solo una torcia con un filtro rosso. Ma non c’erano nemmeno cinghiali nella zona inizialmente, il mio vicino ha iniziato a catturarli solo dopo molti tentativi.
Poi ho provato la carne per la prima volta; a me piace ogni tipo di selvaggina, ma la carne di cinghiale ha un sapore eccellente. Abbiamo iniziato ad andare a caccia più spesso su quei terreni, e abbiamo cominciato a vedere e comprendere meglio gli animali. C’erano molte volpi ammalate, e dopo aver eliminato gli animali ammalati e agonizzanti quelli in buona salute sono arrivati in maggior numero. Più caprioli, alci e cinghiali, e occasionalmente daini. Quindi per qualche anno ci sono state delle linci nella zona, e non ci sono più stati caprioli. Per cacciare la lince è necessaria una licenza apposita che non avevamo.
In quel periodo sono arrivati ancora più cinghiali, e dopo 4-5 anni le linci sono sparite, non ce n’era più traccia, e improvvisamente la popolazione di caprioli e cinghiali è esplosa. Abbiamo quindi abbattuto molti caprioli piccoli e deboli. Dopo qualche anno tutto si è finalmente normalizzato, e attualmente catturare 5-6 caprioli e 10-20 cinghiali è una quantità adeguata alla zona. Tutti gli animali sono sani e di buone dimensioni; ci sono 3-5 gruppi differenti di cinghiali che si recano nei punti dove si trova il cibo.
La difficoltà maggiore inizialmente era data dal fatto che non potevamo vedere nulla nell’oscurità. Sentivamo quando il cinghiale era in arrivo e si era fermato in un punto, oppure vedevamo una figura indistinta nei campi, ma era arduo scegliere il cinghiale giusto da colpire. La torcia serviva a inseguire l’animale dopo averlo colpito. Il visore diurno ha bisogno di luce dalla luna e dalle stelle, oppure deve esserci neve sul terreno per essere utilizzabile di notte.
Riccardo: mi piacciono i cinghiali perché sono animali intelligenti, molto più di altri ungulati. Li rispetto perché, ad esempio, le femmine sono le uniche tra gli ungulati che difendono i loro piccoli, anche rischiando la vita. Molti ritengono che i cinghiali siano stupidi e con una vista scarsa, ma potrei raccontarvi molte storie che smentiscono queste strane credenze.
Jón Rúnar: semplice! La carne.
Jón Rúnar: vi sono diversi modi di cacciare il cinghiale: molti vengono colpiti in una caccia guidata con i cani che fanno muovere i cinghiali; oppure nei pressi dl luoghi predisposti con del cibo, dove tutto si basa sull’essere silenziosi, pazienti e non diffondere il proprio odore; in alternativa su una postazione nei campi dove si proteggono i raccolti degli agricoltori. Quest’ultimo è decisamente il mio modo preferito, ma ogni battuta di caccia è differente, e ogni modalità ha i suoi aspetti più o meno positivi. Attualmente nel mio caso combino questi tre modi; dipende dalla flora, dalla stagione e dal meteo.
Riccardo: in Italia ci sono due modi abituali di caccia: la caccia guidata e da una postazione. La prima comincia all’inizio di novembre e termina il 31 gennaio, mentre da una postazione si può cacciare tutto l’anno eccetto il periodo dove è consentita la caccia guidata, quindi pratico soprattutto la caccia da una postazione. C’è anche la disinfestazione, ma in Italia questa attività non è classificata come caccia.
Jón Rúnar: questa è una bella domanda. Innanzitutto, quando si va a caccia, sparare in sicurezza è la cosa più importante, e conoscere bene la propria attrezzatura per sparare colpi sicuri è il fattore chiave. Essere in grado di sparare in sicurezza nell’oscurità richiede un equipaggiamento di buona qualità, e tutti i prodotti Pulsar rientrano in questa categoria. Per quanto riguarda il tiro, direi che a un costo superiore corrisponde una maggiore versatilità. Per la caccia da una postazione rialzata nei pressi di un punto predisposto con del cibo, mi piacciono molto Digex C50 e Forward F455S: entrambi funzionano egregiamente, soprattutto quando sei in una posizione di tiro rialzata rispetto al terreno. Utilizzo Forward quando sono a caccia sia di caprioli che di cinghiali, i primi durante la giornata e i secondi la notte.
Per proteggere le coltivazioni sia la gamma Thermion che la linea Talion dimostrano tutta la loro efficacia. Dato che la vegetazione è più alta può essere difficile identificare il sesso dell’animale quando ti trovi al suo stesso livello, mentre quando ti trovi su un terreno elevato – come una collina – identificare il cinghiale è più semplice. I cannocchiali da puntamento termici sono ottimi e migliorano con ogni nuova versione.
Ma questo per quanto riguarda gli strumenti per il tiro; la domanda era qual è il miglior dispositivo per la caccia al cinghiale e per quale motivo. Il dispositivo che mi ha insegnato di più è il visore termico, che mi ha fatto diventare un cacciatore migliore insegnandomi come si comportano gli animali, come appostarmi nell’oscurità, quali sono i limiti del cinghiale, quanto rapido e rumoroso puoi essere, da dove arrivano i cinghiali, qual è la loro gerarchia e altro ancora.
I regolamenti e le leggi di ogni Paese o zona cambiano con il variare della domanda. Non c’è dubbio sul fatto che i dispositivi termici o per la visione notturna siano efficaci per regolare e valutare il numero di animali. Molti di essi sono particolarmente attivi durante la notte. Gli esseri umani non possono eguagliare la loro vista o i loro sensi, ma con questa tecnologia abbiamo la possibilità di vedere di notte, addirittura più lontano degli animali stessi.
Come esseri umani ci sono molte emozioni legate all’utilizzo di questa tecnologia e molte curve di apprendimento che bisogna affrontare prima di sentirsi a proprio agio nell’oscurità. Innanzitutto bisogna conoscere gli strumenti e ottenere il massimo da essi, quindi bisogna imparare a non essere spaventati dal buio e dall’ignoto. Ci sono molti suoni e stimoli diversi rispetto al giorno. Nel corso di una lunga attesa nell’oscurità si apprendono i vari comportamenti, suoni e orari degli animali. Il suono di richiamo di una volpe nel periodo dell’accoppiamento non è sicuramente un sonetto o qualcosa di piacevole, e i caprioli abbaiano sonoramente per pretendere il loro territorio. Consiglierei alla gente di dedicare del tempo all’apprendimento, a imparare come ‘vedere’ con le proprie orecchie e a utilizzare i propri dispositivi.
Riccardo: Pulsar ha letteralmente cambiato gli esiti di una battuta di caccia. Se penso a cosa accadeva in passato, posso dire che quando arrivava il buio si doveva rientrare a casa. E gli esiti della battuta di caccia erano sempre scarsi e lontani dagli obiettivi prefissati.
Adesso possiamo cacciare i cinghiali più facilmente, e ciò è necessario perché la situazione sta diventano ingestibile: la popolazione di cinghiali è aumentata del 200% da un anno all’altro, e ora abbiamo circa 2,3 milioni di cinghiali in Italia.
Di notte servono dispositivi potenti per poter vedere chiaramente gli animali da grandi distanze e avere l’opportunità di sparare con precisione e in totale sicurezza. Per questo amo Thermion XP, l’ho usato sin dall’inizio e ho apprezzato tutti i miglioramenti apportati, a partire dal primo modello fino all’attuale Thermion 2 LRF XP50 PRO.
Quando hai un cannocchiale da puntamento montato sul fucile non riesci a osservare tutta la zona attorno a te, per questo utilizzo anche un visore. Il migliore è Helion 2 XP50 PRO, il più potente disponibile sul mercato. Ma anche il nuovo Axion è molto valido, soprattutto la versione XG35, uno strumento molto potente che si infila agevolmente nella tasca dei pantaloni.
Naturalmente la scelta dei dispositivi dipende dal luogo. In Italia vi sono regolamenti diversi tra una regione e l’altra, per mia fortuna vivo in una dove gli strumenti per la visione notturna sono consentiti per la caccia al cinghiale. In generale non mi piacciono i cacciatori che usano dispositivi termici durante il giorno per osservare e individuare gli animali da molto lontano. È troppo facile.
Jón Rúnar: prediligo cose piccole ed efficienti. Penso sia importante avere una buona lampada frontale, sia per muoversi che per effettuare le operazioni di eviscerazione nell’oscurità. Un buon coltello è imprescindibile, così come un abbigliamento adeguato a ogni circostanza, che si tratti di disperdere il calore e il sudore se la battuta di caccia implica molto movimento oppure di trattenere il calore quando la caccia è sedentaria. La disponibilità di acqua e fonti energetiche è sempre essenziale per la caccia e le attività all’aperto. Anche un buon bastone da tiro per sparare un colpo più preciso è fondamentale per me. E poi un dispositivo Thermacell se ci sono molte zanzare.
I fattori decisivi sono la zona, la postazione e la situazione. In generale scelgo il mio equipaggiamento in base al tipo di caccia e all’ambiente, quindi è importante avere un piano e degli attrezzi per recuperare l’animale abbattuto, come ad esempio una corda o una slitta
Riccardo: la caccia si pratica spesso in ambienti difficili, e comprendo pienamente le persone che non dispongono di un budget sufficiente per un equipaggiamento di alta qualità. Per questo Pulsar offre una vasta scelta di dispositivi. Suggerisco comunque di avere il miglior equipaggiamento possibile, per essere più precisi al tiro, per la sicurezza e anche per il piacere di guardare o filmare gli animali nel miglior modo possibile. Al giorno d’oggi uno strumento di alto livello ti consente di non avere limiti quando vai a caccia; puoi individuare un animale a 2 km di distanza, e se sei un cacciatore esperto sei anche in grado di comprendere che animale stai osservando. Variando il contrasto e la luminosità (Pulsar è l’unica marca che consente di scegliere tra 20 livelli) si può vedere un animale in un campo ricoperto dalla vegetazione, eliminando tutti i falsi bersagli generati da rocce o alberi che assorbono calore durante una giornata estiva. Migliore è la qualità del dispositivo, più facile risulta il compito.
Riccardo: secondo me il periodo migliore è l’estate: le notti sono più brevi ed è più facile cacciare i cinghiali. Se ci sono dei punti predisposti con del cibo è più semplice attirare i cinghiali in quanto non hanno molta varietà di cibo a disposizione, a differenza dell’inverno quando i boschi sono pieni di ghiande o castagne. Questi punti si rivelano molto utili anche per gli agricoltori perché distraggono i cinghiali dalle coltivazioni di mais, evitando così danneggiamenti che sono piuttosto frequenti. Inoltre il clima è mite e non si devono sopportare basse temperature, che in inverno possono facilmente scendere di diversi gradi sottozero.
Jón Rúnar: i cinghiali sono animali notturni, quindi sono attivi soprattutto di notte, durante la quale percorrono molti chilometri. Hanno una buona vista, un olfatto straordinario e un buon udito. Per poter interagire con loro bisogna rintracciarli oppure trovare i loro percorsi. Sono animali abitudinari. In alcune zone le fonti di cibo variano a seconda della stagione, quindi i cinghiali devono percorrere distanze superiori per trovare cibo.
Non c’è un orario migliore in assoluto, anche se ritengo che tra una e due ore dopo il tramonto sia solitamente il primo momento buono. Dipende anche dalla zona e dalla stagione, ma i cinghiali – come molti altri animali – si adattano facilmente alle circostanze. Durante la pandemia di Covid, parecchi cacciatori non hanno potuto cacciare cinghiali nelle loro zone e abbiamo visto emergere un nuovo comportamento, con i cinghiali che si recavano durante il giorno nei luoghi dove trovavano cibo. Per quanto riguarda il miglior periodo dell’anno, è difficile dare una risposta, dato che ogni stagione presenta qualche aspetto positivo. Mi piace molto proteggere le coltivazioni a luglio e agosto, c’è molta eccitazione: ti avvicini alla selvaggina e lo scopo della battuta di caccia non è solo procurarsi ottima carne ma anche proteggere un raccolto.
In inverno attendere in una postazione sopraelevata mette a dura prova la pazienza, ma se impari ad apprezzarlo e ne approfitti per un po’ di meditazione allora quella stagione e quel tipo di caccia divengono molto distensivi. La primavera vede tutti gli uccelli in coppia che cantano e costruiscono nidi, e i cinghiali di un anno di età sono ottime prede. L’estate è mite e ci si trova a proprio agio con un equipaggiamento più leggero. Aggiungo però che la piena estate, quando le temperature sono ai loro massimi, è l’unico periodo dell’anno non molto indicato per la caccia perché è arduo mantenere la carne fresca. Ma adoro tutte le altre stagioni.
Jón Rúnar: i cinghiali sono abitudinari, svegli, forti e potenzialmente pericolosi. Hanno alcuni punti deboli: amano mangiare cose dolci, come il mais, e non riescono a restare lontani dal catrame. Pertanto i cacciatori possono preparare posti che essi visiteranno spesso. I cinghiali dormono durante il giorno e vivono in piccoli gruppi, spesso formati da 20 esemplari circa, con la scrofa a guidare il gruppo e altre femmine che a volte la supportano nel prendersi cura dei piccoli. I maschi rimangono nel gruppo fino all’età adulta, quando lo abbandonano per creare un piccolo gruppo di giovani maschi. Quando maturano ulteriormente diventano più solitari e trascorrono più tempo da soli, visitando il gruppo per accoppiarsi con la scrofa e controllare la zona. I cinghiali maschi combattono per contendersi la scrofa e sono feroci, con oltre 100 kg di muscoli e denti affilati come coltelli.
Conoscendo il loro modo di vivere, come cacciatore hai una migliore opportunità di colpire l’animale giusto. Se spari alla scrofa, le giovani femmine formeranno dei loro gruppi e un numero superiore di cinghiali arriveranno nell’area. Con i dispositivi termici si può osservare come le femmine abbiano una pelle più sottile e disperdano più calore dei maschi. La femmina alla guida del gruppo spesso ha capezzoli con il latte al loro interno, e questi sono visibili. Le altre femmine talvolta hanno anch’esse il latte, ma non in tutti i capezzoli. Conoscere e rispettare la tua preda rappresenta sempre un vantaggio; essere parte e interagire con la natura tramite la conoscenza ti rende un cacciatore più efficace, anche se qualcuno nasce fortunato ed efficiente.
Riccardo: come ha detto Jón Rúnar, il cinghiale è un animale intelligente, ma rispetto ad altri ungulati è molto sensibile al cibo. Questo perché ha uno stomaco monogastrico come noi, mentre altri ungulati sono poligastrici: i cervi o i daini trascorrono ore sdraiati sull’erba soltanto per la digestione, come le mucche. I cinghiali devono muoversi molto di notte, percorrendo decine di chilometri, perché durante il giorno rimangono in una zona molto coperta. Il cibo è il loro tallone d’Achille, e con questa consapevolezza si possono predisporre posti con del cibo per loro. Ma bisogna conoscere i boschi, essere abile nel seguire le tracce e conoscere le loro abitudini; bisogna intercettarli nei boschi durante i loro movimenti notturni. Se si prepara un punto con del cibo nella zona sbagliata non c’è possibilità di vederli.
Jón Rúnar: sì, utilizzo esche, sia con mais che con catrame. I cinghiali non si nutrono solo di mais, è un po’ come un antipasto o un dessert dopo cena, ma adorano il catrame, che aiuta anche a capire quanti animali ci siano in una zona. Il catrame è più importante del mais, i cinghiali amano strofinare il loro corpo contro un albero su cui è stato cosparso del catrame.
Riccardo: naturalmente sì, produco alcuni attrattivi per cinghiali e per altri ungulati o predatori. Mescolo i miei attrattivi con mais, carruba e fiocchi di mais per cavalli. Il mio PowerScent contiene 9 aromi: mela, tartufo, sardina, vaniglia, anice, mora, mirtillo, cioccolato e salmone affumicato. Ho trascorso 15 anni nell’industria della pesca, dove venivano molto sviluppati alcuni aromi per la pesca della carpa, così ho chiesto a un’azienda di svilupparne alcuni per i mammiferi, e i risultati sono stati incredibili. Ho passato oltre un anno testandoli sul campo in tutta Italia per accertarmi della loro efficacia. Il cinghiale è onnivoro come noi, ma i risultati migliori li ho ottenuti con tartufo, sardina e salmone affumicato.
Riccardo: mi faccio guidare dall’esperienza, ma comunque è abbastanza facile trovare tracce nei boschi; il cinghiale è un animale che lascia dietro di sé molti segni, anche se talvolta i segni lasciati dal cervo rosso possono confondersi con quelli del cinghiale. Ad esempio, se c’è una pozza d’acqua in un bosco, si può essere certi che prima o poi i cinghiali vi si recheranno. Così come gli altri grandi animali, essi corrono nei boschi seguendo sempre gli stessi percorsi, quindi è molto facile vederli in ogni stagione. Questo può essere il primo passo, poi bisogna ricordare che gli animali selvatici sono timidi e che evitano il contatto con gli esseri umani; più il posto è isolato, calmo e selvatico, maggiori sono le possibilità di vedere animali, anche durante il giorno.
Jón Rúnar: bisogna cercare i segni e i percorsi seguiti dai cinghiali, a cui piace rimanere nella fitta vegetazione camminando spesso in fila, lasciando così solchi profondi sul loro cammino. La tattica per cacciarli è sempre rappresentata dalla direzione del vento; per coprire il mio odore di essere umano ricorro al fumo, se possibile. Poi dipende anche dalla stagione; spesso raggiungono dei campi per cibarsi, mentre se è un anno particolarmente ricco di frutti rimangono di più nella foresta. È fondamentale identificare i loro percorsi, le fonti di cibo e dove si riparano, quindi dopo aver scoperto alcune delle loro abitudini trovare un posto ottimale per attenderli o inseguirli.
Jón Rúnar: se trovo un cinghiale solitario e non sono certo se sia maschio o femmina, aspetto per vedere se ci sono cinghiali più piccoli nelle vicinanze che indicano che si tratti di una scrofa, mentre se i piccoli non ci sono allora guardo alla forma dell’animale. Se è un maschio cerco la miglior posizione per il tiro, avvicinandomi o sfruttando l’ambiente circostante per essere più stabile, quindi sparo il colpo.
Ci sono due modi molto differenti per colpire un cinghiale. Molti sostengono che un proiettile circa 5 cm dietro l’orecchio sia il modo più efficace, mentre l’altra opzione è un classico tiro nella zona del cuore e dei polmoni. Si può optare sia per l’una che per l’altra in base alla situazione e alla dimensione del cinghiale; la prima richiede una distanza ravvicinata e una posizione di tiro stabile, mentre per la seconda è necessaria una visione più ampia del corpo dell’animale e la distanza può essere superiore, dato che l’area effettiva da colpire è maggiore. Quando il cinghiale è tranquillo, sparando al corpo probabilmente esso non fuggirebbe poi molto lontano, al contrario se è pieno di adrenalina dopo una lotta o qualcosa di simile allora potrebbe correre molto anche con un proiettile in corpo. Prima di iniziare la battuta di caccia spesso si ha un’idea di quale tipo di cinghiale si vuole cacciare, che sia un esemplare di circa un anno, uno più piccolo nato in primavera oppure uno più vecchio. Pertanto la scelta molte volte viene fatta in anticipo. Possono esserci situazioni nelle quali decidi di non sparare anche se l’animale e l’età sono giusti, magari perché è troppo grande da recuperare con l’equipaggiamento e le persone disponibili.
Riccardo: dobbiamo seguire un piano molto preciso. Se ad esempio voglio cacciare una femmina matura, solo a questa dovrò sparare. La mia etica mi impedisce di sparare alla prima che vedo: non voglio colpire una femmina gravida o che allatta. Fortunatamente la tecnologia ha fatto passi da gigante, e al giorno d’oggi con un dispositivo termico posso individuare chiaramente un animale durante la notte e comprenderne l’età, il sesso e lo stato, semplicemente osservando la lunghezza dei capezzoli in una femmina oppure il comportamento o la dentatura in un maschio.
Un grave errore è sparare alla matriarca del branco che rappresenta la memoria storica del branco stesso. Deve sempre essere preservata, per questo preparo un posto dove posso osservare facilmente gli animali, tagliando piccole piante o alberi per avere una chiara linea di tiro, in generale a 50-70 metri dalla fonte di cibo. Da quella distanza è quasi impossibile sbagliare. Gli animali non devono soffrire: è la regola d’oro di un buon cacciatore. E ritengo che tentare di piazzare il colpo nella testa sia un grosso errore; la testa del cinghiale sembra più grande di quello che è in realtà, e inoltre si muove molto, rendendola un punto molto difficile da colpire. L’area disponibile è molto ridotta e il rischio di ferire l’animale è molto elevato. È sempre meglio colpire dietro la spalla, più in basso rispetto ad altri ungulati, dato che la posizione del cuore è più bassa nei cinghiali. Un colpo al cuore non significa sempre una caduta immediata dell’animale, ma lo si potrà comunque recuperare entro 50-100 metri dal punto dove è stato colpito.
Riccardo Tamburini: Suggerisco sempre di avere il miglior equipaggiamento possibile, per essere più precisi al tiro, per la sicurezza e anche per il piacere di guardare o filmare gli animali nel miglior modo possibile.
Riccardo: penso che si debbano avere conoscenza, perseveranza e pazienza. Con queste cose si ha tutto ciò che serve.
Jón Rúnar: imparare a casa a utilizzare i dispositivi termici e di visione notturna per prendere solo tiri precisi e in sicurezza. Star fuori dal tramonto all’alba e imparare tutti i suoni degli animali attivi di notte. Restare nella posizione giusta rispetto alla direzione del vento. Cenare tardi: meno fame si ha, più ci si sente a proprio agio e si riesce a rimanere silenziosi, evitando movimenti che potrebbero rivelare la nostra presenza.
Jón Rúnar: Non andare mai da soli alla ricerca di un cinghiale potenzialmente ferito o senza dire a qualcuno che conosce la zona dove siete e cosa state facendo. Ricorrere sempre a una cane addestrato per trovare un cinghiale ferito. Non farsi alcun problema se non si spara in una situazione di incertezza.
Riccardo: il miglior suggerimento che posso dare è di trascorrere più tempo nella natura con un binocolo, una camera o uno strumento termico, perché di notte gli animali si comportano in maniera completamente diversa rispetto al giorno. Passare ore individuando animali procura quelle conoscenze che conducono poi ai migliori risultati durante le battute di caccia.
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.