Le volpi costituiscono una parte significativa della fauna del Regno Unito. Tuttavia non sono certamente il migliore amico dell’uomo, tutt’altro: killer brutali e portatrici di molte malattie, esse causano parecchi danni. Per scoprire tutto sulle volpi, sui problemi che creano e su come gestirli, abbiamo chiesto al nostro Brand Ambassador inglese Phil Taylor, cacciatore professionista, di condividere con noi le sue conoscenze. Abbiamo imparato molto da quanto ha scritto, e ci auguriamo che anche voi lo troverete altrettanto interessante e utile.
La volpe rossa e la sua capacità di adattarsi a diverse fonti di cibo disponibili ne hanno fatto un problema sia nelle zone rurali che negli ambienti urbani. È difficile stabilire esattamente quante volpi ci siano, ma alcune stime parlano di 300.000 esemplari (se non di più) nel Regno Unito.
Gli ultimi anni sembrano essere stati caratterizzati da grandi numeri per quanto riguarda la riproduzione, grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli e a cucciolate medie di 3-4 esemplari. Anche se rimangono sottoterra nelle prime settimane di vita, i cuccioli in poco tempo si nutrono di cibi solidi e possono essere visti spesso mentre giocano all’ingresso della tana, mentre i genitori sono a caccia per sfamare le loro bocche. Non è inusuale che ci sia più di una volpe femmina che nutre i piccoli. Nel giro di 6-7 mesi i cuccioli crescono fino a raggiungere le dimensioni di una volpe adulta, e a 9 mesi si sposteranno per trovare i loro propri territori. Le giovani volpi femmine solitamente iniziano ad avere cuccioli prima di compiere un anno di vita.
Una volta abbandonati i loro genitori e trovato un loro territorio, i cuccioli ormai divenuti adulti possono facilmente diventare un problema per guardacaccia, allevatori e proprietari di piccole tenute. Per gli allevatori di agnelli la situazione è sempre difficile, con molti agnelli vulnerabili sparsi nei campi, e per quanto duramente si possa lavorare è impossibile una sorveglianza 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.
Discorso simile per guardacaccia, aziende avicole e chiunque possegga del pollame. Se una volpe riesce a entrare in un pollaio, è capace di decimare tutto il pollame in una sola notte e causare uno scempio. Invece di ammazzare una singola gallina e portarla via per mangiarla, solitamente ne ammazza molte, una pratica che viene chiamata ‘predazione in eccesso’. Le volpi vengono spesso catturate quando fanno ritorno sulla scena del crimine per raccogliere le prede uccise in precedenza.
I guardacaccia devono dedicarsi al controllo delle volpi durante tutto l’anno. È importante prendersi cura degli uccelli quando sono pronti a uscire nelle gabbie di pre-rilascio, ma bisogna anche proteggere tutti gli uccelli selvatici che nidificano a livello del terreno, inclusi uccelli da selvaggina di vario tipo.
Se una volpe entra in una gabbia di pre-rilascio può fare una strage uccidendo molti uccelli. È necessario molto tempo e impegno da parte dei guardacaccia per arrivare al momento in cui possono immettere gli uccelli nelle loro gabbie; acquistano pulcini o uccellini appena nati, talvolta perfino uova che devono ancora schiudersi, quindi farli crescere richiede un lungo e impegnativo lavoro!
C’è naturalmente un impatto economico risultante dalla predazione delle volpi. Oltre al costo del lavoro dei guardacaccia, ci sono perdite finanziarie più immediate, e tanto sangue, sudore e lacrime spese per crescere questi uccelli. Nel complesso una volpe può causare una perdita di fatturato di migliaia di sterline.
Un altro problema per la campagna è il rilascio delle volpi. Ho avuto notizia di guardacaccia, in vari territori, che ritengono che vi siano rilasci costanti di volpi. Sono sicuro che le persone coinvolte in questa pratica siano convinte di fare la cosa giusta rilasciandole, ma questo può provocare molti guai per questi territori e per gli allevamenti che si trovano al loro interno, soprattutto nel periodo durante il quale gli uccelli vengono messi nelle gabbie, oltre ai pericoli per gli uccelli canori selvatici e quelli che nidificano al suolo.
Le volpi di città stanno divenendo molto comuni di questi tempi. A causa del comportamento di molte persone, che gettano via quel che non consumano, c’è sempre una buona quantità di cibo da raccogliere nelle strade. Le volpi di città si stanno abituando alla presenza degli esseri umani, e noi vediamo come stiano diventando audaci, con cuccioli che nascono in zone urbane, al di sotto di casupole, pavimentazioni, tronchi d’albero marci o edifici in disuso. Sembra quasi che siano cresciute con l’uomo e abbiano perso la paura che un tempo istintivamente avevano. Ma tutto ciò non è positivo per loro; si vedono spesso queste volpi di città afflitte da scabbia, causata da un acaro molto infettivo che scava e vive sotto la loro pelle. Sebbene le volpi possano recuperare da questa malattia, per molte di esse si rivela fatale. Purtroppo possono anche contagiare gli animali domestici.
Tenere sotto controllo le volpi di città presenta alcuni problemi. Le persone responsabili per le disinfestazioni a volte ricorrono alle trappole, mentre altre scelgono di sparare alle volpi; questo dipende principalmente dalla situazione di ciascuna area. Naturalmente la sicurezza è l’aspetto più importante, oltre al rispetto per i vicini che potrebbero avere un’opinione diversa dalla nostra.
Vi sono numerosi metodi di controllo delle volpi di campagna nel Regno Unito. Uno di essi era la caccia, ma nel 2004 è stata varata una legge – Hunting Act – che vieta la caccia alla volpe condotta a cavallo e con un branco di cani. Tuttavia è ancora possibile cacciarla con l’aiuto di non più di due cani e sparando da una posizione fissa.
Oltre a sparare alle volpi, molti guardacaccia e allevatori inoltre le catturano. La cattura è regolata da molte normative, per assicurare che i metodi utilizzati siano leciti e incruenti. Altezza, tipo, dimensione, movimento libero, bastoncino e ancoraggio delle trappole devono essere a norma, ed è essenziale che vengano controllati almeno una volta al giorno. Quando una volpe viene catturata, dovrebbe essere eliminata con un colpo di fucile o di pistola.
Pe sparare alle volpi ci sono metodi e approcci differenti, e vi sono anche diversi strumenti disponibili. Per quel che concerne fucili e armi da fuoco, i calibri più utilizzati sembrano essere 17hmr, .204, .223, 22-250 e .243, ma ve ne sono molti altri perfettamente adeguati al compito.
I metodi sono cambiati parecchio negli ultimi anni; ai vecchi tempi si usciva con un amico che portava una lampada e un grande e pesante pacco batterie. Al giorno d’oggi molte persone utilizzano dispositivi termici o per la visione notturna. L’arrivo e poi il continuo sviluppo di questi strumenti è stato formidabile, ed essi hanno realmente rivoluzionato il mondo della caccia alla volpe. C’è ora una possibilità di scelta molto ampia, da appositi visori termici o notturni a componenti aggiuntivi da montare di fronte al cannocchiale da puntamento. Questo implica che la caccia alla volpe non sia più un lavoro che richiede due o tre persone.
Lo stesso vale per l’avvistamento delle volpi: in molti ora possiedono un monocolo o un binocolo termici. I tempi nei quali si aspettava di avvistare un paio di occhi illuminati da una lampada appartengono a un passato molto lontano. Con tutta la tecnologia e gli strumenti moderni ora disponibili verrebbe da credere che la popolazione di volpi sia in declino, ma in realtà ogni anno sembra che ce ne sia lo stesso numero, se non di più.
Uno dei metodi più diffusi per attirare una volpe è di sedersi e cercare di chiamarla. L’idea è di far andare la volpe in un punto dove possa essere colpita, entro una distanza dove essere ragionevolmente sicuri di sparare con successo. Ma utilizzare un richiamo elettronico può essere qualcosa che richiede grande abilità. Molta gente vuol sapere che richiami vengono usati, e una buona regola generale è di provare a imitare la fauna selvatica del luogo: non ha senso riprodurre il suono di un fagiano se in quel territorio non ve ne sono.
La volpe possiede uno straordinario olfatto, quindi la direzione ideale del vento è quando ti soffia in faccia, allontanando il tuo odore da essa. La stessa regola vale per il richiamo: deve essere nella stessa direzione del vento. Ricordate sempre di non emettere suoni troppo forti. A me piace iniziare con suoni fievoli, perché se ci fosse una volpe nelle vicinanze non voglio spaventarla. Se non succede nulla entro 5-7 minuti, spegnete il richiamo per una decina di minuti e quindi riprovate. Ora potete provare ad aumentare un po’ il volume, e se dopo qualche tentativo con lo stesso richiamo non ottenete nulla provate con un richiamo diverso.
Con i richiami elettronici non si avrà sempre successo, pertanto è consigliabile portare sempre con sé alcuni richiami a bocca. A volte vi ritroverete in cammino con un fucile in spalla, aste da tiro in una mano e visore termico nell’altra, e l’impossibilità di trasportare un richiamo di grandi dimensioni! Ecco dove i richiami a bocca si rivelano comodi. A mio parere il richiamo di gallina Faulhaber color crema funziona egregiamente nel periodo dei raccolti, e quando i campi d’erba vengono tagliati il richiamo black reed viene utilizzato per creare molti suoni diversi, risultando quindi adatto a più situazioni. Il richiamo Tenterfield produce un fantastico suono rauco che può viaggiare per lunghe distanze, e per questo motivo è lo strumento preferito da molte persone.
La mia scelta in termini di attrezzatura è un fucile Tikka semi-custom .204, con munizioni da 39gr; al fucile si aggiunge il mio affidabile Pulsar Digex C50.
Un altro modo per attirare le volpi è di utilizzare stazioni con esche, soprattutto con le volpi più scaltre. Un metodo che solitamente funziona è di spalmare cibo per cani o gatti sul terreno e mettere attorno dei biscotti per cani, ben distanziati, in modo che la volpe rimanga in un posto per un tempo più lungo mentre cerca cibo. Questo funziona bene con le volpi intimorite dall’infrarosso, dato che esse si concentrano sul cibo e non sul bagliore rosso proveniente dall’infrarosso stesso. È possibile anche utilizzare un illuminatore 940 che non produce il bagliore rosso.
I tubi con esca sono un’ottima risorsa e sono semplici da preparare. Tutto ciò che serve è un pezzo di tubo di scarico, che deve essere piantato nel terreno fino a una profondità di circa trenta centimetri, per poi fare in esso dei fori; a questo punto la stazione è già pronta. Si può quindi installare una fotocamera su un palo di legno robusto, rivolta verso la stazione, e in poco tempo si vedrà quali animali arrivano e in quali orari della giornata o della notte. Altri ancora utilizzano metodi semplici come un palo di metallo ben piantato nel terreno, a cui legare conigli o piccioni con una corda o una fune. Sono ormai diffuse anche fotocamere che inviano fotografie direttamente sul telefono, evitando di doversi recare sul posto a estrarre le schede di memoria e controllarle; ciò costituisce un grande beneficio per allevatori, guardacaccia e chi si occupa di disinfestazioni, che devono già lavorare per molte ore al giorno.
A mio parere la tecnologia termica ha modificato radicalmente il settore della disinfestazione negli ultimi anni. Pulsar ha svolto un lavoro eccellente con nuovi dispositivi e con aggiornamenti a prodotti simbolo come Helion e Digex.
Il mio approccio preferito e la mia scelta personale per i terreni e i campi dove vado a caccia di volpi è di restare seduto silenziosamente nella mia postazione oppure muovermi controllando i punti di accesso. Grazie ai visori termici è possibile controllare parecchio territorio molto rapidamente.
Tuttavia può essere a volte più redditizio un approccio più mobile. È buona cosa avere più opzioni; una postazione coperta è benvenuta se il meteo è inclemente. Ad ogni modo bisogna sempre prendersi il tempo necessario per conoscere il territorio e ciò che funziona meglio in uno specifico luogo.
La mia scelta in termini di attrezzatura è un fucile Tikka semi-custom .204, con munizioni da 39gr; al fucile si aggiunge il mio affidabile Pulsar Digex C50. Un’altra combinazione che utilizzo è un .243 Fierce Ct rival carbon assieme a Thermion 2 LRX XP50 Pro, con munizioni da 70gr. Per l’avvistamento delle volpi mi avvalgo del binocolo Pulsar Accolade oppure di Helion 2 XP50 Pro.
A mio parere la tecnologia termica ha rivoluzionato il settore della disinfestazione negli ultimi anni, un trend destinato a proseguire con prodotti sempre più efficaci a disposizione di un numero crescente di persone. Pulsar ha svolto un lavoro eccellente negli ultimi anni con nuovi dispositivi e con aggiornamenti a prodotti simbolo come Helion e Digex. Attendo con trepidazione ciò che arriverà in futuro da questa azienda innovatrice!
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.