Andy Buchanan
Cresciuto in un villaggio nell’Africa rurale, Andy Buchanan aveva sempre considerato la natura selvaggia come casa sua. Sin da quando era molto giovane, la caccia è stata il suo modo di apprendere i fatti essenziali della vita e della sopravvivenza.
Leggete la sua storia affascinante di un ragazzo che ha imparato le tecniche di caccia dal padre e dagli amici del villaggio, diventando poi un popolare presentatore televisivo e un eroe, grazie al quale la vita degli africani è meno pericolosa. Andy ci illustra anche come la tecnologia termica permetta una coesistenza molto più facile tra l’uomo e la fauna selvatica.
Sono cresciuto in una fattoria nello Zimbabwe. Mio padre ha incoraggiato me e mio fratello a esplorare gli spazi aperti. Fortunatamente c’era molta fauna selvatica presso la nostra fattoria, e sin da quando eravamo molto giovani ci svegliavamo al mattino presto e, con i nostri fucili ad aria compressa o calibro .22, andavamo in direzioni diverse per vedere cosa riuscivamo a trovare.
Alla fine della giornata ci ritrovavamo a casa e confrontavamo quello che eravamo riusciti a procurarci, per vedere chi fosse il cacciatore più abile. Solitamente si trattava di piccoli animali come uccelli, faraone, iraci e talvolta anche piccole antilopi come la silvicapra. Tutta la selvaggina conquistata veniva poi cucinata sul fuoco che alimentava il boiler della Rhodesia per il riscaldamento dell’acqua utilizzata per lavarsi nella fattoria.
Quando ero giovane, durante queste escursioni per andare a caccia, mio padre mi insegnava come leggere le tracce degli animali, e ha instillato in me l’etica di cacciare solamente esemplari maschi e anziani, di consumare sempre ciò che ci si procura con la caccia e di sparare a un animale solo quando si è certi di togliergli la vita in una maniera umana.
Mio padre ci dava solamente cinque pallottole per il fucile da .22, e nel caso fossimo tornati con cinque prede, avrebbe aumentato a sei le munizioni.
Una volta mi ha sorpreso mentre inseguivo una lucertola che avevo ferito con una fionda, e mi ha costretto ad accendere un fuoco, cuocere il rettile e mangiarlo interamente: zampe, testa, coda e anche gli artigli.
Nelle vacanze scolastiche, dopo aver venduto tutto il raccolto di grano, mais e tabacco, mio padre metteva su un grande furgone tutto l’equipaggiamento per il campeggio e ci recavamo nei luoghi selvaggi della valle dello Zambesi a caccia di grande selvaggina e uccelli, e a pescare il grande pesce tigre nello Zambesi. Nel corso di queste lunghe escursioni, che duravano un mese, ero veramente esposto alla pericolosa fauna selvatica africana.
Andy Buchanan
Alla fattoria ci lasciavano sempre trascorrere giorni nei vari villaggi con i nostri amici, dai quali abbiamo imparato molto sulle loro credenze e tradizioni tribali. Spesso lasciavamo a casa le nostre armi da fuoco e seguivamo i nostri amici nella boscaglia per imparare i loro metodi di caccia tradizionali, come le trappole e l’uso di una sostanza appiccicosa chiamata ‘Urimbu’, simile al vischio. Viene preparata facendo un taglio profondo in una pianta di fico selvatico, raccogliendo il liquido che ne fuoriesce e bollendolo sul fuoco in una pentola, per poi applicarlo su un lungo bastone che era stato messo in una pozza d’acqua. Un uccello che si posasse su quel bastone rimaneva attaccato senza possibilità di liberarsi.
Molti di questi metodi di caccia non erano considerati etici da mio padre. Facevamo molta attenzione che non ci cogliesse di sorpresa, spesso nascondendoci nell’erba alta quando sentivamo la sua moto avvicinarsi.
Attualmente la caccia è un po’ differente per me, organizzo viaggi in tutta l’Africa per molti clienti stranieri affezionati che desiderano un’esperienza in zone veramente selvagge e sfruttare le opportunità di caccia che questo grande continente può offrire. E nel tempo libero mi piace aiutare gli abitanti dei villaggi nella protezione dei raccolti e con gli animali che rappresentano un rischio per la vita delle persone, i cosiddetti animali problematici.
L’animale che preferisco cacciare è il bufalo africano. Scovare le tracce degli esemplari anziani che hanno lasciato il branco è estremamente difficile e gratificante. La difficoltà di restare sulle tracce, assicurarsi che il vento sia a favore, rimanere invisibili e silenziosi mentre si seguono questi animali molto intelligenti, potenti e pericolosi è una gratificazione che si può solo sentire e non è spiegabile. Dopo diversi pedinamenti falliti, si conclude finalmente con un bellissimo maschio anziano, che ha sostenuto tante battaglie, che finisce a terra. Il fatto che il bufalo africano uccida più cacciatori in Africa di qualunque altro animale rende la battuta di caccia ancor più emozionante.
Si sta diffondendo parecchio in Africa, soprattutto alla luce delle nuove normative che consentono la caccia ai felini di una certa età e sesso. La caccia in notturna ha aiutato i cacciatori a identificare gli animali più anziani senza dover ricorrere alla luce.
Mi piace utilizzare la gamma di cannocchiali Thermion, in aggiunta al binocolo Merger, per il controllo degli animali problematici. Molti tra questi, come le iene, i leoni, gli elefanti e gli ippopotami, attaccano i villaggi, i raccolti e il bestiame quando cala la sera, e spesso uccidono le persone che cercano di difendere i loro mezzi di sostentamento. Gli strumenti termici hanno reso molto più facile la coesistenza pacifica tra esseri umani e fauna selvatica.
Andy Buchanan
Purtroppo l’uomo e la fauna selvatica hanno un rapporto difficile in Africa perché gli animali spesso uccidono le persone. È compito dei cacciatori far sì che la fauna selvatica abbia un valore per le popolazioni locali. È qui che i clienti cacciatori entrano in gioco; i fondi raccolti attraverso la caccia sostenibile vanno a supportare le comunità locali che devono vivere fianco a fianco con il pericolo rappresentato dalla fauna selvatica. Questi fondi garantiscono che gli abitanti dei villaggi la tollerino, altrimenti non vorrebbero avere nulla a che fare con essa. Nelle zone dove i cacciatori non sono impegnati attivamente a mantenere questo equilibrio, la fauna selvatica – con l’eccezione dei parchi nazionali – è stata completamente decimata dalle popolazioni locali per fare spazio all’agricoltura in un ambiente sicuro.
La mia serie TV e YouTube ‘This is Africa’ contribuisce a spiegare il ruolo che la caccia svolge nella salvaguardia dei luoghi selvaggi dell’Africa, ed è diventata estremamente popolare per le conoscenze che condivido con il pubblico, accumulate nel corso della mia vita in Africa.
Gli direi di seguire il suo desiderio di proteggere la natura di questo pianeta. Credo che sia fondamentale per il nostro futuro e benessere.
Mio figlio recentemente mi ha detto che vorrebbe diventare un biologo ambientale perché vuole proteggere le foreste e gli animali che ci vivono. Intendo trasmettergli le conoscenze che possiedo, in modo da aiutarlo a comprendere le complessità spesso ignorate dai leoni da tastiera del mondo sviluppato, che invocano un divieto di caccia per salvare gli animali, quando in realtà la caccia svolge un ruolo vitale nella salvaguardia della fauna selvatica africana.
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.