I dispositivi Pulsar sono rinomati per la loro tecnologia avanzata, ma una parte significativa della loro reputazione è associata a un design originale e funzionale. Sergey Gurynovich, designer di prodotto in Pulsar e responsabile per il design della nuova gamma di monocoli aggiornabili Telos, ci spiega come è strutturato il lavoro di creazione di un nuovo dispositivo, e per quale motivo l’intuizione e la capacità di comunicare siano di estrema importanza.
Ogni aspetto degli strumenti Pulsar – la forma, la posizione dei comandi, i materiali e la loro struttura, gli spazi liberi e il raggio di curvatura degli elementi – viene studiato attentamente, verificato e progettato tenendo in considerazione l’esperienza utente.
Sergey illustra come implementa i principi fondamentali del design nel suo lavoro quotidiano. Nell’intervista scopriremo anche come si è sviluppato il suo percorso professionale e creativo, e l’effetto che questo ha avuto sull’aspetto dei dispositivi Pulsar.
Gli studi in architettura hanno fornito a Sergey un’approfondita conoscenza dell’ingegneria, dello spazio tridimensionale e dell’arte. Era particolarmente interessato ai creatori dell’architettura delle moderne ‘città galleggianti’ e delle case a capsula: Kenzo Tange, Kiyonori Kikutake e Kisho Kurokawa. Nessuno di questi architetti giapponesi era incluso nel curriculum accademico; Sergey li ha studiati autonomamente, per interesse personale.
Tra i molti progetti importanti affrontati da Sergey nel suo percorso creativo, c’è stata una svolta inaspettata quando è stato invitato a lavorare nell’ambito delle operazioni criogeniche, dove ha progettato dispositivi per la rimozione di tumori oncologici. “Nonostante le cose orribili che ho dovuto vedere nello studio del chirurgo mentre lavoravo sul design e sull’ergonomia della loro attrezzatura, è stata un’esperienza di straordinaria importanza per me”, afferma Sergey. “Lavorare con la strumentazione chirurgica richiede una progettazione molto attenta e dettagliata di ogni elemento, soprattutto dei più piccoli. È un’abilità che si è rivelata molto utile per il mio futuro lavoro con gli strumenti ottici.”
Dopo aver trascorso del tempo in Corea del Sud, a Seul, lavorando con un team internazionale al Korean Institute of Design Promotion, Sergey è tornato in Europa e ha avuto un incontro decisivo con lo scomparso fondatore e CEO di Yukon Group, Aliaksandr Alsheusky, con cui ha creato il primo dispositivo di visione notturna.
Sergey ricorda il primo evento importante dove questo strumento è stato mostrato, la fiera Photokina di Colonia, in Germania. In quell’occasione il prototipo originale è stato rubato direttamente da un tavolo in fiera.
“Quell’episodio ci ha fatto comprendere che il progetto era promettente e destinato al successo”, ricorda Sergey.
Molti altri dispositivi sono poi stati costruiti per aziende come Bushnell, Night Owl e altre ancora. “Sviluppavamo e producevamo 4-5 nuovi prodotti all’anno”, afferma, “mi piaceva questo ritmo perché non mi piace lavorare su una sola cosa. Se mi dedico a fondo a un solo progetto c’è un’elevata probabilità che divenga ossessionato con esso, e questo peggiora la mia produttività.”
La disciplina e la motivazione si sono trasformati in risultati. “A. Alsheusky teneva tutti motivati, e tutti condividevamo lo stesso obiettivo, vale a dire il sogno di raggiungere un livello internazionale con il nostro design. Volevamo che i nostri dispositivi fossero venduti in tutto il mondo”, conclude Sergey.
Sergey Gurynovich
Tra i nuovi progetti su cui Sergey sta lavorando vi è la linea di monocoli termici Telos. I primi due modelli, Telos LRF XP50 e Telos XP50, sono stati lanciati lo scorso anno. È il primo progetto presente sul mercato che offre la possibilità di un Upgrade, ed è un prodotto veramente unico che vanta la più grande sensibilità nella categoria dei monocoli.
“Volevo creare un nuovo monocolo con linee morbide, in modo che la sua forma concentrica si adattasse chiaramente e organicamente a diverse lenti e a un telemetro. Non potevano esserci fratture in questo design”, afferma Sergey. “È stato un compito molto difficile, dato che inizialmente la disposizione dei componenti interni non lo consentiva. Assieme a A. Olshevsky e altri designer, lo schema è stato rifatto diverse volte fino a giungere a una versione adeguata e armonica.”
Quando gli si chiede di spiegare i segreti del suo processo creativo, Sergey spiega: “Ricevo delle linee guida, sulla base delle quali deve essere creato un nuovo prodotto. Prima di fare delle bozze, genero un’idea, come fosse una favola. Quindi sviluppo questa idea su un dispositivo, dando libero spazio alla mia immaginazione e creatività. In questa fase non mi pongo limitazioni, disegno tutto quel che mi viene in mente, non importa quanto possa sembrare ardito e irrealistico. Poi mi fermo e cancello tutto quel che ho disegnato sul computer, in modo che non vi siano ricordi nella mia mente. Infine riparto dall’inizio, da un foglio bianco”.
Con questo approccio, la coscienza genera le idee più praticabili, che vanno oltre i confini della realtà odierna.
“Se disegni solo rispettando la forma, non potrai creare nulla di innovativo: non farai altro che ripeterti. Ci sarà una collezione di ciò che già esiste nella nostra azienda o tra la concorrenza. Quando invece hai una nuova idea e inizi a svilupparla, diventa un oggetto nuovo, unico e inimitabile”.
Per quanto riguarda le fonti di ispirazione, Sergey afferma che “il tema delle armi, dell’ottica e della caccia è sempre presente nel mio spazio informativo. È quello di cui vivo. I miei preferiti sono Beretta, SIG Sauer, Heckler & Koch, Walter, Glock. E Hasselblad per le fotocamere professionali. La mia attenzione non è rivolta solamente ai dispositivi, ma anche a ciò che vi sta attorno. Guardo come sono fatte le impugnature, mi soffermo sulle viti e sul design dei pulsanti; sono interessato a come gli strumenti si accendano e passino da una funzione all’altra, e annoto sempre gli elementi che mi piacciono”.
Sergey menziona anche il suo amore per la fantascienza come una passione a parte. Il primo strumento ottico che ha disegnato era ispirato a Guerre Stellari.
Ci possono essere 10-15 bozze di un nuovo dispositivo, e ognuna di esse è un progetto quasi completo, sviluppato per la funzionalità richiesta. La decisione su quale entrerà in produzione è sempre difficile e richiede responsabilità. Non mancano numerose discussioni e confronti aperti in questa fase.
Chi o cosa è decisivo per prendere la decisione finale? “Non c’è una risposta precisa a questa domanda”, afferma Sergey, “l’intuizione, il coraggio di fare una scelta, la capacità di comunicare. Sfidiamo punti di vista differenti, approfondiamo dettagli della produzione e ci affidiamo alle idee altrui per trovare la soluzione giusta.”
Tuttavia “ci sono stati casi nei quali abbiamo rifiutato questo o quel design perché all’epoca ci sembrava prematuro. Temevamo che il pubblico non lo capisse e il mercato non lo accettasse. E poi, dopo un po’ di tempo, improvvisamente scoprivamo con sorpresa che una nostra vecchia e abbandonata idea era stata adottata da un altro costruttore. Ad esempio, in un’occasione, SIG Sauer ha lanciato un’intera gamma di dispositivi – tra cui torce notturne, binocoli, ecc. – con uno stile che avevamo disegnato 3-4 anni prima.”
In generale, i nostri prodotti godono di “una considerazione elevata all’interno della comunità del design tecnico professionale”. Ricevere l’approvazione dei tuoi colleghi ha un grande significato ed è sempre piacevole, tuttavia il riconoscimento più importante è quello proveniente dagli utilizzatori di questi dispositivi. Questo è gratificante e ripaga tutti gli sforzi, l’attenzione e la passione riversati nella loro creazione. Durante la fiera IWA di Norimberga, in Germania, osservando le persone che affollavano lo stand Pulsar, Sergey ha esclamato: “Fantastico, abbiamo fatto un grande lavoro! Possiamo esserne orgogliosi.”
Secondo Sergey, un buon design è, prima di tutto, ergonomico. Non si tratta mai di fare qualcosa di straordinariamente bello: “Gli strumenti vengono acquistati per essere utilizzati, e quindi è fondamentale che siano comodi da maneggiare, che i pulsanti si premano facilmente, che si possa cambiare agevolmente la messa a fuoco, rimuovere il copriobiettivo, ecc.”, sostiene Sergey.
Un design ergonomico non è soltanto la sua visione personale, ma è anche parte dell’esperienza d’uso. Per questo motivo Pulsar valuta attentamente le recensioni degli utenti e le opinioni dei professionisti, tenendole in considerazione quando si tratta di apportare modifiche ai prodotti. “Se non possiamo modificare qualcosa, è solo perché l’elemento base non ci consente di farlo liberamente”, conclude Sergey.
Sottolinea anche come sia importante che un dispositivo si contraddistingua per la sua unicità: non è soltanto una questione di prestigio, ma una componente essenziale della creatività. A parere del designer, le aziende che ignorano l’unicità, definendola come ‘stile’, spesso nascondono la mancanza di immaginazione.
Fortunatamente le opportunità di innovare non si esauriranno mai. Pulsar sta aumentando le sue capacità, ad esempio investendo sulla tecnologia e sul personale, e ciò porta a nuove opportunità di ulteriore innovazione nel design.
“È importante ricordare che la vera professionalità deriva dalle piccole cose”, dice Sergey. “Ogni piccola parte di uno strumento deve essere fatta così chiaramente, e accuratamente regolata, in modo che non vi sia nulla di cui lamentarsi. E questa è la base per affermare che i nostri prodotti sono di alta qualità.”
Sergey Gurynovich
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.