Ari Maununiemi
Featuring:
Choco Agency
Fotografia:
Choco Agency
In Lapponia, la più estesa regione della Finlandia, la tradizione dell’allevamento e caccia delle renne risale a centinaia – se non a migliaia – di anni fa. Abbiamo visitato la zona per saperne di più e appurare come la visione termica potrebbe essere di aiuto per la vita quotidiana al circolo polare artico. Abbiamo incontrato Ari Maununiemi, un amante della natura, appassionato di caccia e allevatore di renne. Spesso si dice che le popolazioni nordiche sono fredde e insensibili, ma queste sono le ultime parole che potrebbero venire in mente quando si parla con Ari.
Sono un allevatore di renne di Rovaniemi, in Finlandia. Vivo con le renne e trascorro molto tempo cacciando e pescando. I miei antenati hanno vissuto in quest’area per 400 anni, quindi posso affermare di avere radici profonde in questo territorio. Il mio lavoro, i miei hobby, la mia famiglia: ogni cosa è qui. Mi piace dire che vivo in paradiso, però lavoro a ritmi infernali.
Ari Maununiemi
Raccontaci qualcosa riguardo alle renne.
Per la mia famiglia le renne sono sempre state una passione. Direi che non facciamo questo per un guadagno, ma piuttosto per piacere. Naturalmente vendo la carne e faccio personalmente la macellazione, ma credo che la renna sia un animale solo parzialmente selvatico. Trascorre la maggior parte del tempo nella natura selvaggia, ma appartiene sempre a qualcuno. Se ne vedi una, ti accorgi che è marchiata. Personalmente compio la marchiatura con un coltello. In questo modo sappiamo a chi appartiene.
Attualmente le renne stanno ritornando a casa perché è arrivato l’inverno. Poi, attorno al mese di aprile, apriremo i cancelli e le rilasceremo nuovamente libere nella natura. Come esseri umani, siamo soltanto degli aiutanti che le nutrono e le proteggono da linci e lupi durante l’inverno.
Come marchi le renne?
Utilizzo un coltello, che deve essere molto affilato, e che uso soltanto per questo scopo. Ogni persona ha un suo proprio marchio, che deve essere registrato. Al giorno d’oggi lo si può fare online col proprio telefono, il che è molto comodo. Recentemente mi sono imbattuto in una renna che si trovava a 150 km da casa, ho controllato il marchio sulla App e chiamato il proprietario, che è venuto a riprenderla.
Col tempo si impara a riconoscere a chi appartiene un animale. Riesco a stabilirlo stando a una distanza di 40 metri. Questo naturalmente richiede un occhio allenato e buona memoria: ci sono circa 200 marchi in questo territorio, dunque ce ne sono parecchi da ricordare.
Non ci sono due giornate uguali. Dipende molto dal periodo dell’anno. Adesso sto nutrendo le renne, mi prendo cura di loro e mi assicuro che stiano bene. Sto anche addestrando alcuni maschi a trascinare le slitte; questo è il modo di viaggiare principale in Lapponia. Ma è anche divertente, lo faccio sia per dei clienti che per la mia famiglia. E cerco perfino di addestrare dei maschi per partecipare a corse tra renne e competizioni sugli sci.
Queste attività proseguono fino alla primavera, quando lascio libere tutte le renne. A quel punto vado a pesca nei laghi, mi diverto con la famiglia e in estate andiamo nella foresta con gli altri allevatori in cerca di giovani renne da marchiare. Non è un compito facile, in qualche giornata camminiamo anche 20 o 30 chilometri.
Il picco di lavoro è a settembre. È il periodo dove ha inizio l’accoppiamento, e dobbiamo agire rapidamente. Dobbiamo contare quante renne abbiamo, e in autunno cominciamo anche a vendere la carne.
Domani dobbiamo raccogliere dieci renne e riportarle a casa. Sono a circa 45 km di distanza, quindi dovremo recarci sul posto e trasportarle. Sappiamo che ci sono ancora cuccioli non marchiati, ma questo non mi rende felice; presto si staccheranno dalle loro madri e, una volta avvenuto questo, non riusciremo a provare che sono nostri.
Collaboriamo con gli altri allevatori per catturare le renne non marchiate, e successivamente si tiene un’asta. Chi offre di più si aggiudica la renna. Recentemente ne ho acquistata una per mio figlio, è un esemplare molto forte, posso dirlo perché è sopravvissuta facilmente all’inverno nella foresta, nonostante fosse un cucciolo. Solitamente sopravvivere non è un problema, ma attualmente il numero di linci e lupi è molto elevato e rappresentano una grande minaccia per le renne. Ovviamente questo è il modo in cui la natura funziona, c’è sempre bisogno di predatori naturali.
C’è un’ultima cosa piacevole che facciamo in inverno, ovvero delle escursioni sul lago. Non c’è molta neve e non possiamo andare nella foresta, ma il lago ha uno strato di ghiaccio di circa 40 centimetri, quindi possiamo andarci sopra in sicurezza.
Sottolinei con forza che tutto viene dalla tua famiglia. A che età hai iniziato a imparare il mestiere? Quando hai capito che questo sarebbe stato il tuo lavoro?
Allevare le renne è un’attività di famiglia da circa due secoli, e ne sono pienamente coinvolto da quando avevo 20 anni: questo è il tempo necessario per imparare ogni cosa. È così profondamente radicato in famiglia che si impara in maniera naturale con la pratica. Trascorrevo del tempo con mio padre e i miei nonni e imparavo da loro.
L’allevamento di renne è vita. Questo deve essere il tuo atteggiamento, poi, a un certo punto, diviene la tua passione. Ma non è sempre stato facile, quando ero ragazzo mio padre mi spingeva a lavorare ogni giorno, perciò non è stato semplice decidere che questo sarebbe stato il mio futuro; pensavo che avrei dovuto giocare con gli altri ragazzi e divertirmi, invece ero al lavoro con mio padre. Adesso che ho dei bambini, tuttavia, sono sicuro che farò lo stesso con loro. Li porterò nella foresta, gli insegnerò a fare marchi sulle orecchie e a tagliare la carne. Non vi sono scuole dove si può apprendere questa professione, devi vivere con questi animali e renderli parte della tua vita. Ma credetemi, si riceve così tanto in cambio che ne vale la pena.
Quanto è diverso il tuo lavoro rispetto a quello dei tuoi antenati 200 anni fa?
Il lavoro in sé non è molto diverso, anche se la tecnologia aiuta. Quando mio padre era giovane, doveva camminare più di 20 km dal suo villaggio al luogo dell’allevamento. Adesso abbiamo le automobili, le motoslitte e veicoli adatti a tutti i terreni che ci consentono di spostarci rapidamente, quindi possiamo fare più cose in minor tempo.
Il GPS è di grande aiuto, anche se è una tecnologia costosa. La nostra area copre 2.500 chilometri quadrati, e una ricerca “manuale” richiederebbe moltissimo tempo e fatica. Con il GPS è molto più semplice, grazie ai dati vediamo ad esempio che ci sono cinque renne su una certa collina, il che significa che ce ne saranno un centinaio o più nelle vicinanze. Possiamo dunque concentrare tutto il lavoro di squadra in quel punto preciso e trovare tante renne in una sola volta. Quest’anno è stato veramente soddisfacente per noi, non siamo nemmeno a dicembre e abbiamo già oltre il 90% dei nostri animali. A volte capita che a febbraio li stiamo ancora cercando. Quindi la tecnologia è veramente di grande aiuto e rende le cose più veloci, ma comunque non svolge il lavoro al posto nostro. Dobbiamo sempre camminare e fare altri lavori manuali.
Sostengo sempre di avere un’ottima vista, ma sono rimasto realmente impressionato osservando la foresta con Helion. Credo che sia utile soprattutto nella ricerca di renne ferite. In Lapponia molte sono coinvolte in incidenti stradali, e in seguito fuggono verso la foresta più fitta per nascondersi, dato che sono ferite. Diventa impossibile trovarle in questi casi perché in inverno, anche durante il giorno, la visibilità è scarsa. Pertanto Helion potrebbe rivelarsi veramente utile, individuare l’animale ferito diverrebbe molto più agevole e potremmo aiutarlo nella guarigione.
Penso inoltre che la visione termica potrebbe essere importante anche quando riportiamo a casa le renne al sopraggiungere dell’inverno. A fine dicembre, quando ne rimangono poche sul territorio e viene buio presto, ci consentirebbe di avere più tempo a disposizione per cercarle.
Raccontaci del tuo rapporto con la natura. Sicuramente ti servirà qualche tecnica di sopravvivenza, camminare per 20 km nella natura selvaggia con temperature ben sotto lo zero è una cosa abbastanza estrema. Ma forse l’essere in situazioni simili ti fa rispettare e apprezzare ancor di più la potenza della natura?
Certamente ho un rapporto molto forte con la natura essendo un cacciatore, un pescatore e un allevatore di renne. Quando parliamo del rapporto uomo-natura, parliamo anche di qualcosa che finisce in cucina, dunque si potrebbe dire che uso la natura come un supermercato. Ma in realtà le siamo molto riconoscenti.
Essa non ti dà nulla gratuitamente, devi imparare come raccoglierne i frutti e apprendere molte tecniche per sopravvivere. In questo momento ci sono 24 gradi sottozero. Per me non è nulla, il mio viso non è nemmeno coperto di ghiaccio! Ma quando la temperatura scende a -40 °C dobbiamo essere molto attenti a quel che facciamo e in che modo. Tuttavia qui in Finlandia consideriamo il freddo in maniera diversa. Ricordo una mattina nel 1999, la temperatura era -59 °C, e lo scuolabus passò regolarmente a prenderci, nessuno pensò a saltare la scuola per il freddo!
Sento spesso dire che è pericoloso vivere qui, e la gente mi chiede come faccio a sopravvivere. Guardate le cose da un altro punto di vista: vivete in una grande metropoli e dovete sempre chiudere tutto a chiave quando ve ne andate – la casa, la macchina, l’ufficio. Il motivo non è forse perché sarebbe pericoloso non farlo? Qui invece non lo facciamo mai, è totalmente sicuro stare immersi nella natura anche se vi sono predatori (lupi, linci, ecc.), dal momento che non attaccano le persone. Direi che viviamo nel luogo più sicuro al mondo, anche se si trova in mezzo al nulla. La natura è la nostra casa, e c’è moltissimo da imparare da essa. Ho 35 anni e sto ancora imparando.
Hai delle storie da raccontarci sui predatori?
Naturalmente non sono la cosa che preferisco vedere quando sono in un luogo isolato. Quando un orso bruno attacca, sappiamo che ucciderà e mangerà la renna e questo è un costo per noi, tuttavia comprendo che la natura funziona in questo modo e non ho nessun problema con questo. Ma i lupi e le linci sono crudeli, uccidono per piacere. Lo si può vedere chiaramente da come agiscono: uccidono un animale, ne mangiano una parte e lasciano il resto a marcire.
Per questo motivo dobbiamo proteggere così tanto le nostre renne in inverno. Qui abbiamo troppi lupi e linci, e a causa loro perdiamo cani da caccia, renne, bestiame, pecore. Purtroppo il numero di licenze disponibili per abbatterli è limitato, e siamo costretti a conviverci.
Quante renne si perdono a causa dei lupi?
Un centinaio o anche più nel corso di un anno. Personalmente ho visto dodici renne uccise da un solo lupo in una notte, quindi immaginate cosa possono fare in un anno. Fortunatamente non ci sono branchi di lupi in Lapponia, altrimenti perderemmo tutte le renne.
Qual è il tuo rapporto con la caccia?
La caccia è la mia passione. Ho molti cani, alcuni per la caccia agli uccelli, altri per la caccia all’alce, addirittura uno per la caccia al coniglio. Ho ottenuto la licenza a 11 anni e da allora sono sempre andato a caccia. L’alce è uno dei miei obiettivi principali, poi seguono le anatre, qualche colombo ad agosto, l’urogallo, il gallo cedrone, il coniglio. Mia moglie crea i miei guanti dagli animali che catturiamo. Non ne sprechiamo mai uno, e utilizziamo tutto il materiale possibile.
Per me la caccia è semplice. Qualcuno va al supermercato, io invece vado nella foresta. Spero che la caccia divenga anche parte della vita dei miei figli. Crescendo qui, non possiedono ancora un cellulare o altri dispositivi elettronici, e trascorriamo metà del nostro tempo all’aperto. Mio figlio maggiore ha solo sei anni, e lo scorso autunno camminava già per 5-6 km nel bosco, alla caccia di uccelli e conigli. Ha veramente una grande passione.
Ci sono aspetti della caccia che qui differiscono rispetto ad altri Paesi?
No, non ci sono differenze, bisogna soltanto tenere gli occhi e le orecchie aperte. L’abilità nella caccia è difficile da acquisire, ma trascorrendo così tanto tempo nella foresta posso tranquillamente affermare che la possiedo. Ho imparato come gli animali si comportano. E sicuramente c’è un istinto per la caccia, e tutti noi lo possediamo, ma forse in qualche persona è più accentuato.
Cosa ci puoi dire riguardo alla vita nell’ambiente artico?
Per l’esattezza siamo a circa 400 km dall’Artico, ma amo queste condizioni e l’alternarsi delle stagioni. In inverno abbiamo soltanto quattro ore di luce, e il sole non sale sopra l’orizzonte, quindi non c’è alba o tramonto. Le temperature raggiungono i -35 °C a gennaio e febbraio, ma questo non mi condiziona più di tanto, ci sono abituato e non mi deprimo. Lavoro molto e passo tanto tempo con gli animali.
Quando arriva la primavera è meraviglioso. È attorno al 25 gennaio che vediamo finalmente il sole dopo un’assenza di due mesi. Sale sempre di più sull’orizzonte, c’è ancora un po’ di neve e si può pescare sul ghiaccio. La giornata dura 12 ore, e adoro i tramonti di marzo. Nonostante faccia ancora freddo, si percepisce l’arrivo dell’estate, lo si sente nell’aria e nell’umidità.
Non possiamo cacciare animali in primavera, perciò è la stagione nella quale accumuliamo legna per il camino in previsione dell’inverno successivo. In estate, quando è possibile, amiamo trascorrere le serate al lago. Abbiamo 24 ore di sole e di conseguenza, anche se tecnicamente la nostra estate dura due mesi e mezzo, mi sembra che ne duri il doppio, dato che il sole praticamente non tramonta mai. Questo rende la nostra verdura – patate, carote, cipolle – veramente deliziosa.
La mia stagione preferita è però l’autunno, perché si possono raccogliere funghi e bacche nella foresta, andare a caccia e ricominciare con l’allevamento delle renne. E quando la temperatura scende a -5 °C sai che l’inverno sta arrivando, lo puoi annusare nell’aria, ed è una sensazione che mi piace.
Hai detto di possedere alcuni cani, ma Isku sembra essere il tuo miglior amico. Cosa puoi dirci di lui?
Sono cresciuto con la compagnia di un cane, visto che ero figlio unico. Era un cane da pastore per le renne, trisnonno di Isku. I cani diventano membri della famiglia, e questo è il mio miglior amico, anche se naturalmente ho molti buoni amici tra gli esseri umani. Isku adesso ha cinque anni e andiamo a caccia insieme, a raccogliere funghi e bacche nella foresta, e sale anche con me sull’automobile quando vado alla stazione di servizio.
I cani e gli animali sono una parte molto importante della mia vita, e lo sono anche per la mia famiglia. Sono degli amici, dei colleghi di lavoro, degli assistenti quando andiamo a caccia e ci intrattengono quando siamo in casa. Isku è un misto tra un cane per la caccia agli uccelli e uno per la caccia alle renne, ed è molto professionale.
Abbiamo parlato molto del tuo lavoro. Come trascorri il tempo quando non lavori?
Quando abbiamo tempo da passare in famiglia ci piace guardare la televisione. Ma la nostra televisione è il fuoco nel camino, non ci vuole altro che un po’ di legna e dei fiammiferi, e puoi passare delle ore osservandolo senza stancarti. Fa bene anche ai ragazzi, che si rilassano guardandolo.
Da bambino trascorrevo molto tempo con i miei nonni, dando cibo agli animali, raccogliendo funghi e bacche e andando nel bosco. Adesso mi rendo conto che ho avuto una bellissima infanzia, sebbene non avessi molti amici. Era una vita molto bella, e voglio che i miei figli abbiano la stessa possibilità. Al giorno d’oggi la gente passa molto tempo con il telefono, il computer e la televisione, ma è la natura il mio Netflix. Apprezzo tutto quel che mi ha insegnato nel corso degli anni, e tuttora mi rivela cose nuove, giorno dopo giorno. Mi piacerebbe che tutti potessero dimenticarsi dei loro telefoni e andare a fare una passeggiata nella foresta, cosa che fa molto bene alla mente.
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.