Le isole Lofoten sono uno dei luoghi più magici del nostro pianeta, mentre l’alce è uno degli animali più maestosi che vi siano. Immaginatevi quindi di andare a caccia di alci nelle isole Lofoten: noi ci abbiamo provato, e per rendere la cosa più verosimile ci siamo rivolti ad Andrea Lysvold. Nata e cresciuta in queste isole, ci ha raccontato ogni cosa in merito alla caccia all’alce nella sua terra natia.
Sono sempre stata molto affascinata dall’alce, e andare a caccia di questo animale mi sembrava emozionante. Quando ho ottenuto la licenza di caccia ho iniziato a chiedere ad altri cacciatori se avessi potuto partecipare a una delle loro battute di caccia. Trovare posto in un gruppo che va a caccia di alci non è cosa semplice se non si è tra conoscenti o non si possiede una grande esperienza. Inizialmente sono quindi riuscita a unirmi a un gruppo locale di cacciatori in qualità di autista.
Il secondo anno ho trovato posto in un altro gruppo, questa volta come partecipante attiva alle battute di caccia, e nel mio primo anno con questo gruppo ho catturato due alci.
Infine, lo scorso anno sono entrata in un gruppo fantastico che mi ha ben accolto e invitato ad andare a caccia sui loro terreni per il prossimo futuro.
L’alce è l’animale più grande che abbia cacciato finora, e sebbene non mi consideri una cacciatrice da trofeo, sarebbe un sogno avere un grande esemplare maschio.
La cosa più bella è che posso farlo qui, nelle isole Lofoten. Andare a caccia di grande selvaggina tra queste montagne è spettacolare, e ogni giorno è semplicemente formidabile, con panorami impareggiabili.
Questo rappresenta però anche la difficoltà maggiore. Le montagne qui possono essere pericolose, e l’alce può trovarsi in alto, a diverse centinaia di metri, su un pendio ripido. La scorsa stagione è stata particolarmente dura perché si trovavano più in alto di quanto li avessi mai visti in precedenza, quindi c’è stato un po’ di tutto: arrampicate, cadute, scivolate. Come succede ovunque, la natura è per certi versi imprevedibile, dunque bisogna sempre essere prudenti e concentrati, che si vada a caccia nella foresta, tra le montagne o sull’oceano.
Ogni anno dobbiamo superare una prova di tiro obbligatoria per avere il permesso di andare a caccia di grande selvaggina. Mi esercito sempre molto con il mio fucile durante tutto l’anno, e prima di uscire per una battuta di caccia controllo sempre che sia tutto a posto con la mia arma e faccio qualche tiro in più per sentirsi completamente sicura.
Solitamente seguiamo le tracce che lasciano regolarmente, in modo da sapere quale sia il loro percorso abituale quando arrivano in un certo punto. Prima e durante la stagione di caccia passiamo del tempo a osservare gli animali, i loro percorsi e i loro comportamenti.
Solitamente abbiamo con noi un cane che segue e trova gli alci. Lo scorso anno erano troppo in alto sulle montagne per servirci dei cani, e dopo diverse settimane senza risultati abbiamo utilizzato i dispositivi termici per individuarli, e li abbiamo visti tutti quanti in un punto troppo elevato. Appurato ciò, abbiamo pianificato un percorso dal lato opposto della montagna, con l’obiettivo di farli scendere più in basso. Utilizzando Merger ho potuto seguire ogni movimento e aggiornare gli altri cacciatori sulla direzione che gli animali stavano prendendo.
Ci sono limiti ben precisi su quale tipo di alce si possa colpire; ad esempio un maschio, una femmina e un cucciolo. Il tiro dipende dalla situazione specifica. Se l’alce è seguito dal cane, arriverà al trotto e tutto può avvenire rapidamente. Se invece il cane ferma l’animale, puoi avere il tempo di avvicinarti e trovare la distanza e l’angolo corretti, senza essere visti. Ne ho catturato uno senza l’aiuto del cane, e tutto il processo è durato oltre dieci ore, durante le quali ho seguito l’animale tutto il giorno finché sono finalmente arrivata alla distanza e all’angolo giusti, appena prima del tramonto.
Utilizzo un .308 Winchester e dei buoni proiettili ad espansione. In autunno possono esserci temperature molto diverse, quindi indosso ottimi guanti per la caccia, impermeabili e silenziosi. Porto sempre con me qualcosa di comodo per rimanere al caldo nel caso mi apposti in un certo punto per tutta la giornata, e ho sempre i miei dispositivi termici, indipendentemente da dove vada. Lo scorso anno ho utilizzato Merger LRF XP50 e Axion XQ35: quest’ultimo è perfetto per individuare animali tra la vegetazione o molto in alto sulle montagne, e poi sfruttavo Merger per avere un’immagine perfetta dell’animale per identificarlo.
Personalmente, per quanto riguarda la caccia all’alce, utilizzo la visione termica solo per il rilevamento e una migliore pianificazione. Non userei mai questi strumenti per la caccia a questo animale la sera, a meno che ve ne sia uno ferito da rintracciare. La caccia all’alce non dev’essere una cosa semplice, a mio parere; più è difficile, maggiore è la soddisfazione. Comunque i dispositivi termici rendono la battuta di caccia più sicura, e ti danno un vantaggio quando si tratta di trovare la selvaggina e pianificare l’avvicinamento.
Sì, quando ho dovuto seguire un esemplare maschio per dieci ore. È stato molto emozionante e insidioso, è andato su e giù per le montagne e io l’ho seguito nella speranza di avere un’opportunità per un tiro. Non mi ha mai visto, eppure continuava a spostarsi ininterrottamente, finché si è finalmente fermato ai piedi di una montagna appena prima che facesse buio. Non riuscivo a vederlo tra gli alberi, ma con Axion potevo misurare la distanza. Era a 35 metri da me ed ero agitata, sentivo i rami degli alberi che si rompevano vicino a me perché c’erano altri alci nei pressi, ma questo maschio era ferito al piede e quindi ho potuto identificarlo proprio di fronte a me. Quando ho cercato di individuarlo con il cannocchiale, ho visto improvvisamente un grande orecchio, e mi sono resa conto di quanto fosse vicino. Ho ridotto lo zoom e sparato il colpo, un colpo fatale alle parti vitali, è scappato via per poi crollare.
Andrea Lysvold
Prima di acquistare un dispositivo notturno o termico, assicuratevi di essere in regola con le normative locali e utilizzatelo solamente quando ciò è consentito. I nostri Ambassador provengono da diversi Paesi e viaggiano molto, avendo così la possibilità di testare diversi prodotti. In nessuna circostanza appoggiamo o promuoviamo l’utilizzo illegale dei nostri dispositivi. Se desiderate avere maggiori informazioni in merito alle restrizioni all’esportazione e alla vendita, visitate la pagina a questo link: Politica di restrizioni all’esportazione e alla vendita.